Silvio Berlusconi di nuovo in campo. Il leader azzurro telefona in diretta all'evento di chiusura della campagna elettorale di Enrico Michetti. E si rivolge direttamente a una piazza Campo de' fiori particolarmente calorosa. «Voi che avete il privilegio di viverci, voi che amate la vostra città, non potete e non dovete più rassegnarvi - dice - al degrado, alla decadenza, alla sporcizia. Non potete rassegnarvi al declino di Roma per decenni di cattiva amministrazione». Berlusconi ringrazia Michetti, che elogia per il suo garbo e per la sua competenza. Il leader azzurro ricorda che proprio Forza Italia ha presentato una modifica costituzionale per dare uno nuovo status alla Capitale, «garantendo mezzi finanziari e prerogative in linea con le altre grandi capitali dell'Occidente».
«Per questo, ancora, metteremo a disposizione di Roma e della sua nuova giunta - aggiunge Berlusconi - uno dei più grandi esperti del mondo in materia di emergenze, il nostro Guido Bertolaso, per risolvere definitivamente la scandalosa situazione dei rifiuti, che è indegna di una grande capitale europea». E anche l'ex capo della Protezione civile porta la sua testimonianza e la sua ambizione di riscattare la Città eterna. «Se Michetti sarà sindaco - conferma - lo aiuterò a gestire l'emergenza rifiuti e il prossimo Giubileo». Due esperienze che Bertolaso ha già portato felicemente a termine a Napoli e a Roma nel 2000.
Ed è lo stesso Michetti, poi, nel suo commiato da una piazza gremita e composta, a ricordare il fatto che proprio la sinistra non ha fatto nulla per far inserire nel Pnnr nemmeno un euro per il prossimo Giubileo. «Parlano di infrastrutture, di metro e di rifiuti - ricorda l'aspirante sindaco - ma la sinistra non ha fatto inserire nulla nel Pnnr per questa nostra città». E poi rivela: «La sinistra non è che non vuole che noi si vinca. Non vuole che governiamo. Perché poi dovrebbe constatare che governiamo bene».
La piazza ci crede. Ci crede Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) che interviene in video. Ci credono Maurizio Gasparri e Antonio Tajani, che intervengono prima di Berlusconi. E ci crede Matteo Salvini, anche lui collegato come Lupi da Varese. «I ballottaggi sono come la finale di Champions decisa ai rigori - dice ricordando ai romani l'agra beffa della finale persa contro il Liverpool nel 1984 proprio all'Olimpico - ogni risultato è possibile. Quindi: daje Michetti!» Ci crede Simonetta Matone: «Non sono la signora dei Parioli come mi descrivono. Ho lavorato per quarant'anni sul disagio delle periferie So bene cosa serve a questa città». E anche Vittorio Sgarbi, che è stato tra i primi a tirare la volata a Michetti, ci crede. E adesso spera: «Serve una città amministrata con competenza e serve anche dare la gratuità dei beni museali per i romani». In mattinata Michetti era ospite di Un giorno da pecora su Radio1. «Un tuffo nel Tevere se vinco? Volentieri, ma fra due anni quando avremo fatto tornare il fiume balneabile».
Intanto la Meloni ha rimandato l'omaggio alla comunità ebraica in programma per oggi quando si ricorda il tragico rastrellamento del 16 ottobre del '43. La scelta di rinviare ad altra data è stata suggerita, come comunicato dallo stesso partito della Meloni e da fonti della comunità, per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione alla vigilia del voto.
E una coda di polemiche va segnalata nel campo del centrosinistra con la ministra Elena Bonetti (Italia viva) che boccia l'operato di Virginia Raggi.
«Non sempre le candidate donne hanno dimostrato di essere all'altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma» spiega la ministra delle Pari opportunità nel corso di una trasmissione radiofonica. Bocciatura che ha ovviamente agitato le acque grilline fino a spingere Giuseppe Conte a replicare stizzito: «È un attacco strumentale».
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