Un eventuale innalzamento dei contagi tra le fila dei parlamentari rischia di condizionare la partita per il Quirinale. Di questi tempi il Covid-19 gioca un ruolo chiave anche nella politica, non soltanto nell'ambito delle decisioni contro la pandemia ma pure nella scelta del prossimo presidente della Repubblica. Che, a questo punto, potrebbe essere figlio del Coronavirus. Il boom di positività che si sta registrando in questi giorni potrebbe avere dei riflessi anche sui grandi elettori, che sarebbero assenti al voto qualora dovessero risultare positivi al Covid-19.
Il "fattore Covid"
La pandemia diventa così un vero e proprio fattore nell'intricata corsa al Colle. La motivazione è evidente: a chi è contagiato è vietato entrare in Aula. Di conseguenza potrebbero mutare gli equilibri e potrebbero essere sfasciati tutti quei piani "segreti" architettati e studiati con il pallottoliere in mano. Il timore è che il quorum possa crollare in maniera vertiginosa.
Su 1009 grandi elettori l'asticella del quorum per la maggioranza qualificata si attesta a 673, mentre quello per la maggioranza assoluta è di 505. Proporzioni che potrebbero presto essere modificate se il Covid-19 dovesse impedire a circa il 10% di prendere parte alle votazioni a causa della positività (si rischiano oltre 100 elettori in meno). Da una parte potrebbe essere più facile incassare preferenze soprattutto con un quorum più basso, ma dall'altra si metterebbero a rischio le strategie calcolate all'ultimo voto.
Il piano per il Quirinale
Ovviamente si sta già iniziando a ragionare della partita per il Quirinale non soltanto da un punto di vista politico, ma anche in ottica di sicurezza sanitaria. Tante le ipotesi sul tavolo, con le distanze interpersonali e le sanificazioni che andranno obbligatoriamente rispettate: si pensa a una grande quantità di tamponi per i grandi elettori e mascherine Ffp2 all'ingresso e per tutta la permanenza nell'Aula.
Si mettono di traverso tutte quelle particolarità della corsa al Colle, come ad esempio le riunioni e i caffè con tanto di opere di convincimento alla buvette (il bar che si trova dentro Montecitorio) e le varie chiacchierate in Transatlantico. Come riportato da Il Giorno, ci sono comunque diverse soluzioni al vaglio: ingressi contingentati, una sola votazione al giorno, una pausa ogni quattro ore per consentire la sanificazione e ingressi nell'emiciclo a gruppi solo poco prima della chiama per appello nominale.
Si dovrà fare i conti non solo con i 1009 grandi elettori, ma anche con i vari commessi, addetti, tecnici, funzionari e giornalisti.
L'imperativo principale resta quello di evitare assembramenti, pur essendo consapevoli che sarà difficile garantire una corretta aerazione dei locali. Il Covid-19 non fa sconti neanche in politica e chissà se nelle prossime settimane indosserà le vesti del vero king maker nella tanto attesa partita per il Quirinale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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