Prima la decisione di creare delle zone rosse a Codogno, in 11 Comuni del lodigiano e a Vo' Euganeo; poi quella di mettere tutto il Paese in lockdown: continuano a esserci dubbi e misteri su quella settimana di marzo che ha cambiato l'Italia e gli italiani, costretti a restare in casa fino al 4 maggio per arginare la diffusione del Coronavirus. Nei giorni scorsi è arrivata la svolta sui verbali: alla fine è stato tolto il segreto sugli atti del Comitato tecnico-scientifico sul periodo dell'emergenza. Il premier Giuseppe Conte aveva ricevuto durissime accuse poiché avrebbe tentato di nascondere agli italiani tutta la verità sui Dpcm utilizzati nei mesi di marzo e aprile.
Ma ci sarebbe un verbale ancora segreto stilato dal Cts, risalente al 10 marzo scorso, mediante cui si approva la scelta del governo di decretare la chiusura totale a causa di una spaventosa impennata dei contagi da Covid-19: ora Palazzo Chigi dovrà decidere se eliminare il vincolo di riservatezza e trasmetterlo al Copasir; nei prossimi giorni potrebbe arrivare in Parlamento. La svolta è arrivata lunedì 9 marzo verso le ore 22: il presidente del Consiglio - alla luce delle 133 vittime, 1326 positivi e 83 ricoveri in più nelle terapie intensive in sole 24 ore - ha annunciato la scelta di dichiarare la "chiusura" dell'Italia intera.
Quell'ok del Cts
Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, ha poi inviato una relazione al Comitato tecnico-scientifico, ovvero la base per il nuovo parere che gli esperti hanno consegnato all'esecutivo giallorosso il 10 marzo fornendo il proprio parare positivo alla linea già intrapresa. Nel documento si legge che il Comitato ha dato conto di aver ricevuto dall'Iss i dati epidemiologici aggiornati, sottolineando pertanto la necessità di "rallentare la diffusione per diminuire l’impatto assistenziale sul Servizio sanitario nazionale oppure diluirlo nel tempo". Come riportato dal Corriere della Sera, in riferimento alla decisione di Conte di estendere il lockdown a tutto il territorio nazionale viene sostenuto che "le misure adottate sono coerenti con il quadro epidemiologico configuratosi. Inoltre potrebbero venirsi a creare situazioni locali in cui possano essere necessarie ulteriori misure di contenimento".
Lo stesso Brusaferro in quei giorni aveva invitato alla prudenza e al rispetto delle norme anti-Coronavirus, ribadendo che nessuna parte d'Italia fosse immune: "Ci sono parti d'Italia dove al momento il virus circola meno, ma dipende dai nostri
comportamenti quanto circolerà". Ecco perché aveva sottolineato l'importanza delle misure di distanziamento sociale, soprattutto in seguito al famoso esodo dal Nord Italia: "Non è che se uno si sposta il tema cambia...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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