Stadio dedicato allo "sbirro" Filippo Raciti. E i tifosi dell'Aglianese restano a casa

La follia degli ultrà

Stadio dedicato allo "sbirro" Filippo Raciti. E i tifosi dell'Aglianese restano a casa

Agliana (Pistoia) - Lo stadio porta il nome di uno «sbirro» ucciso da un ultrà. E loro che con gli sbirri non vogliono avere nulla a che fare, per solidarietà di curva resteranno fuori dai cancelli. I tifosi dell'Aglianese hanno scelto. E siccome i poliziotti incarnano il male, e chi li ammazza è un eroe, oggi non saranno a bordo campo a incitare la squadra nella trasferta a Quarrata per il derby tra le due formazioni toscane impegnate nel torneo di Promozione: i padroni di casa dell'Olimpia navigano nei bassifondi della classifica. Gli ospiti puntano alla vittoria del campionato: sarebbe il quarto successo in 8 anni, dopo il fallimento societario seguìto alle stagioni in C2, quando in panca sedeva un certo Massimiliano Allegri. Ma nell'ultima domenica di ottobre non si parla di calcio. A fare notizia sono gli ultras. Intenzionati a disertare gli spalti pur di non metter piede in un impianto dedicato alla memoria di Filippo Raciti, l'ispettore di Polizia ucciso il 2 febbraio del 2007 a Catania, durante gli scontri tra tifoserie e forze dell'ordine. Per quei fatti nel 2012 la Cassazione ha condannato in via definitiva Daniele Micale e Antonino Speziale. «Su quanto accaduto - scrivono gli ultras - è stata coperta molta verità. Tutt'oggi ci sono persone che stanno scontando una pena senza prove». Quindi la stilettata a Marisa Grasso, vedova dell'agente assassinato: «Diceva che le persone dovrebbero stare a casa a guardare le partite alla tv, e gli stadi dovrebbero essere chiusi. Noi seguiremo la squadra in ogni stadio, ma domenica resteremo fuori e da fuori la sosterremo». La società, sulle prime, s'era lavata le mani. Poi, però, a rovinare la quiete pilatesca è arrivato il Sap. Per denunciare «l'annuncio shock degli ultras» ed esprimere «solidarietà alla signora Raciti: questo è l'ennesimo attacco frutto di quella mentalità che ha permesso la formazione di un partito dell'anti-polizia». Squarciato il velo, è arrivata la retromarcia della dirigenza, con la dissociazione dalle posizioni dei tifosi. Ma non è bastato. Così ieri a scendere in campo è stato il capo della Polizia, Franco Gabrielli: «Non può essere consentito che isolate tifoserie insultino la memoria di chi ha dato la vita per questo Paese.

Iniziative come quelle annunciate dagli ultras dell'Agliana non verranno tollerate». Tutt'al più, se vorranno, i mitici ultras potranno accomodarsi sulle tribune del Comunale di Quarrata. Intitolato all'ispettore di polizia Filippo Raciti, servitore dello Stato ammazzato per una partita di pallone.

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