Luca Lanzalone, probabilmente sapeva già che stavano indagando su di lui, e aveva cancellato tutte le conversazioni dalla sua casella di posta. Sono giunti a questa conclusione i carabinieri che hanno perquisito l'appartamento dell'ex presidente Acea, dietro via San Lorenzo in Lucina, nel centro di Roma.
Il 24 maggio scorso, proprio 20 giorni prima degli arresti, i carabinieri del Nucleo Investigativo sono entrati in Campidoglio con un decreto di esibizione per chiedere i documenti "sulla consulenza affidata all’avvocato Lanzalone riguardante la questione Stadio". Il deputato renziano Michele Anzaldi, maliziosamente, si chiede: "La Raggi ha saputo dell’inchiesta sullo Stadio lo scorso 24 maggio a seguito di perquisizione dei carabineri in Comune e avrebbe subito informato Lanzalone. È vero? Siamo di fronte a rivelazione di segreto o complicità con l’indagato arrestato?". Gli fa eco il collega di partito, il senatore Ernesto Magorno che, sempre su La Stampa, si domanda: "Raggi sapeva. Sapeva dell’inchiesta su Lanzalone. Sapeva e twittava come se nulla fosse. Una sindaca che prende in giro i propri cittadini cosa dovrebbe fare?".
Vi sarebbe, poi, una discrepanza tra la versione di Virginia Raggi e Lanzalone in quanto la prima sostiene che furono i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro a farglielo conoscere e, pertanto "Non si può dire che sia stata una mia scelta", ha detto la sindaca venerdì scorso al procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone e all’aggiunto Paolo Ielo. Non solo "Io - agiunge la Raggi - venivo dall’esperienza dell’arresto di Marra e quando chiesi un approfondimento sul concordato preventivo per alcune partecipate del Comune e un aiuto per la questione ’stadio della Roma’, Fraccaro e Bonafede mi presentarono Lanzalone".
Lanzalone, invece, ha spiegato di "essere stato scelto e chiamato dalla sindaca Raggi" e non ha citato alcuna mediazione da parte di terze persone. L'ex presidente Acea, poi, in una conversazione intercettata, afferma: "Noi stiamo dando una mano su un milione di cose gratis et amore dei. Perché vorrei far presente, non ci pensa mai nessuno... però dico...noi abbiamo ricevuto una cosa da una sola persona che si chiama Virginia Raggi e che mi ha nominato nel Cda di Acea".
Intanto, dalle carte, risulta indagato anche Paolo Carpentieri, consigliere di Stato e capoufficio legislativo al ministero dei Beni Culturali.
Il magistrato è accusato di avere emesso un parere legislativo contro il ricorso di "Italia Nostra", avverso alla decisione del soprintendente Francesco Prosperetti che aveva tolto i vincoli e perciò autorizzato la demolizione dell’Ippodromo Tor di Valle. Un'operazione tesa a favorire l’imprenditore Luca Parnasi. Carpentieri avrebbe, inoltre, concordato un secondo parere negativo sul riconoscimento del diritto di autore per lo stesso ippodromo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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