Le atrocità della guerra non si fermano. La notte scorsa le forze russe hanno attaccato Leopoli, città Ucraina ben lontana dalla zona calda del conflitto ma considerata cruciale per la logistica. L'attacco, con missili e droni, invece che obiettivi militari ha colpito alcuni edifici civili causando la morte di 5 persone e decine di feriti. «L'attacco su Leopoli dei terroristi russi avrà una risposta tangibile», ha assicurato il presidente ucraino Zelensky. Il presidente ucraino ha parlato anche della controffensiva. «Stiamo avanzando, anche se non così velocemente. Ma stiamo avanzando. Tutti vorremmo vedere la controffensiva compiuta in un periodo di tempo più breve, ma c'è la realtà e oggi l'iniziativa è dalla nostra parte», ha detto, spiegando che l'attacco ucraino sarebbe potuto partire anche prima se gli alleati fossero stati più celeri nel fornire supporto.
Un aiuto concreto a Kiev potrebbe arrivare presto ancora dagli Stati Uniti. Secondo il quotidiano inglese The Guardian infatti, il presidente americano Biden si prepara ad annunciare un nuovo pacchetto di armi da inviare all'Ucraina che comprenderà anche le bombe a grappolo. Questo tipo di ordigno, utilizzato per la prima volta durante la seconda guerra mondiale, è già utilizzato dall'inizio del conflitto da parte dei russi. Nel 2008 la convenzione sulle munizioni ne ha vietato l'utilizzo in gran parte del mondo, ma gli Stati Uniti, come la Russia e l'Ucraina non hanno ratificato il documento. «Le bombe a grappolo fornite dagli Usa sarebbero una pericolosa escalation», ha detto l'ambasciatore di Mosca alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, non citando il fatto che il suo esercito le utilizza già. Ma a proposito di possibile escalation, l'ex vice presidente di Donald Trump e candidato alle presidenziali del 2024, Mike Pence, va oltre. «Se l'Ucraina dovesse perdere la guerra contro la Russia, gli Stati Uniti dovranno inviare truppe per combattere l'aggressione», ha detto. «Non ho dubbi che se Vladimir Putin prendesse il controllo dell'Ucraina, non passerebbe molto tempo prima che le forze armate russe attraversino un confine in cui dovremmo inviare i nostri uomini e le nostre donne per combattere contro di loro».
Intanto il presidente ucraino Zelensky è partito per un tour europeo. Ieri è stato a Sofia, in Bulgaria ringraziata per il sostegno. Vertice in programma anche in Repubblica Ceca mentre oggi sarà il turno della visita in Turchia, dove sarà ricevuto dal collega turco Recep Tayyip Erdogan. Il rieletto presidente turco continua a cercare un ruolo importante per un'eventuale dialogo tra Russia e Ucraina, passando anche da un accordo sul grano che dovrà essere rinnovato e che sembra ora essere in salita.
Intanto resta tesa la situazione legata alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Mentre le autorità filorusse informano che la sicurezza del magazzino di stoccaggio del combustibile esaurito è stata rafforzata con un secondo muro di protezione e un ulteriore strato di cemento, gli ucraini comunicano che la tensione attorno alla centrale sta diminuendo. Dopo le reciproche minacce tra Kiev e Mosca Nataliya Gumenyuk, portavoce dell'esercito ucraino, ha detto che il «potente lavoro di Kiev e dei partner stranieri hanno fatto pressione sulla Russia».
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