Lo Stato Maggiore sfida Salvini: "Seguiamo la linea gerarchica"

Lo Stato Maggiore pubblica una nota con cui si sfila dalla polemica politica ma ribadisce di seguire la "linea gerarchica", cioè con presidente della Repubblica e ministero della Difesa

Lo Stato Maggiore sfida Salvini: "Seguiamo la linea gerarchica"

I vertici della Difesa intervengono nel dibattito sulla chiusura dei porti e sulla querelle fra il ministro dell'interno Matteo Salvini e la titolare della Difesa, Elisabetta Trenta. In una nota ufficiale, lo Stato maggiore della Difesa ha scritto: "Le Forze Armate sono uno strumento tecnico operativo al servizio del Paese e che ogni attività viene pertanto svolta in aderenza alle indicazioni politiche e secondo la prevista linea gerarchica".

La nota della Difesa serve a smarcarsi a livello politico dalla polemica sorta in questi giorni fra i due ministeri. Ma è importante sottolineare che questa nota ha anche il sapore di una "sfida" al ministero dell'Interno, visto che di fatto, con questo comunicato, i militari ribadiscono che sul fronte migratorio rispondono a una linea gerarchica che vede al vertice il presidente della Repubblica quale capo supremo delle Forze Armate e con il ministero della Difesa quale altro interlocutore diretto. Il ministero dell'Interno, in questo senso, appare estraneo alla linea gerarchica. E quindi le Forze Armate riaffermano il fatto di non dover eseguire le direttive dell'Interno senza indicazioni da parte dei vertici.

Del resto, l'irritazione della Difesa successiva alla direttiva di Salvini era evidente già dopo le prime ore successiva alla pubblicazione della direttiva. Come riporta l'Huffington Post, i vertici della Difesa avevano fatto trapelare:"Non è che un ministro può alzarsi e ordinare qualcosa a un uomo dello Stato. Queste cose accadono nei regimi, non in democrazia".

Intanto fonti del ministero dell'Interno fanno sapere che "il Viminale lavora in perfetta sintonia con la Difesa per la protezione dei confini.

Se però qualcuno, per ragioni politiche, vuole o immagina i porti riaperti lo dica chiaramente. Da responsabile dell'Interno confermo che in Italia entra solo chi ha il permesso". Queste le parole di Salvini che però non chiudono ancora la querelle.

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