La prima a rinunciare è stata la sudcoreana Lg. Dopo di lei, una serie di (importanti) defezioni: Ericsson, Nvidia, Sony, Amazon. Più altre aziende di peso, da Samsung a Tcl (proprietaria, tra gli altri, di Alcatel e BlackBerry) che hanno cancellato vari eventi. Gli effetti del coronavirus hanno raggiunto anche il settore informatico. Il Mobile World Congress (Mwc) di Barcellona, la più grande fiera della telefonia mobile in programma dal 24 al 27 febbraio, rischia di far parlare di sé non tanto per gli ultimi modelli di smartphone presentati, quanto per gli stand lasciati vuoti da espositori e visitatori. Si tratta di una manifestazione storica del settore, che esiste dal 1987 e che ogni anno attira da tutto il mondo più di 100mila persone (l'anno scorso sono state sfiorate le 110mila). Eppure alcuni tra i maggiori partecipanti hanno scelto di rinunciare alla visibilità per garantire la sicurezza di dipendenti, partner e clienti. E così Gsma, l'associazione che raggruppa oltre 800 operatori mobili e che organizza il Mwc, è dovuta passata dal minimizzare - pochi giorni fa parlava di «impatti minimi» sull'evento - al mettersi sulla difensiva, rimarcando ieri che «oltre 2.800» espositori restano per il momento confermati.
Tra visitatori e aziende, solitamente il 5-6% dei partecipanti arriva dalla Cina. Tuttavia quest'anno Pechino avrebbe dovuto essere presente (e probabilmente lo sarà) in misura maggiore rispetto alle edizioni passate. Marchi come Xiaomi, Vivo e Honor hanno per il momento confermato la loro partecipazione al Mwc. E anche i due giganti cinesi Huawei e Zte ci saranno, sebbene entrambi abbiano cancellato alcuni eventi e potrebbero ridurre le rispettive delegazioni. Zte, in particolare, ha fatto sapere che i manager che prenderanno parte ai meeting di alto livello resteranno in isolamento in Europa almeno per i 14 giorni precedenti, il tempo massimo di incubazione del coronavirus. E tuttavia le aziende internazionali che stanno rinunciando a mandare a Barcellona i propri rappresentanti sono diverse, e la lista potrebbe allungarsi ancora. Per di più Lg ed Ericsson hanno comunicato che presenteranno le rispettive novità nel corso di altri eventi. E tra le assenti c'è anche Nvidia, nonostante sia tra gli sponsor della manifestazione.
Gsma sta cercando di dimostrare di avere la situazione sotto controllo. «Stiamo procedendo come programmato», ha comunicato l'associazione in una nota in cui si rammarica delle disdette di alcuni «grossi espositori». Una diserzione di massa avrebbe impatti economici importanti sulla fiera: quest'anno si attendeva un indotto di 492 milioni dal Mwc, con oltre 14mila persone impiegate part-time.
Quello che potevano fare, gli organizzatori l'hanno fatto: sarà negato l'accesso a chiunque provenga dall'Hubei, l'epicentro del coronavirus, e in generale chi arriverà dalla Cina dovrà dimostrare di essere rimasto fuori dal Paese per almeno due settimane. Tutti i partecipanti dovranno inoltre auto-certificare di non essere entrati in contatto con persone contagiate. All'ingresso a tutti sarà misurata la temperatura corporea.
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