Stop alla serie tv su Avetrana. "Diffama la nostra comunità"

Il giudice accoglie il ricorso del sindaco Iazzi: sospesa la messa in onda prevista domani sulla piattaforma Disney+

Stop alla serie tv su Avetrana. "Diffama la nostra comunità"
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Non è Hollywood ma nemmeno Disneyland. E così la fiction sul delitto di Avetrana è stata bloccata all'antivigilia della sua messa in onda, prevista per domani.

Uno smacco per la piattaforma streaming Disney+, che ha prodotto il film, e per gli appassionati di true crime, che dovranno aspettare i tempi forse non brevissimi della vicenda giudiziaria dopo che ieri il tribunale civile di Taranto ha accolto il ricorso urgente presentato dai legali del Comune di Avetrana per oscurare la messa in onda di «Avetrana-Qui non è Hollywood», la serie dedicata al delitto della 15enne Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto del 2010 nella cittadina jonica. Il giudice Antonio Attanasio, oltre alla firma del provvedimento, ha fissato per il 5 novembre l'udienza per la comparizione delle parti.

Il ricorso si fa forza dell'impatto che la serie potrebbe avere sulla piccola comunità avetranese (poco più di 6mila abitanti), che «ha da sempre cercato di allontanare da sé i tanti pregiudizi dettati dall'omicidio, dal momento che la tragedia destò sgomento nella collettività, interessata da una imponente risonanza mediatica», si legge nel ricorso redatto dal collegio difensivo del comune, composto da Fabio Saponaro, Stefano Bardaro e Luca Bardaro. Il comune delle Murge Tarantine si era già costituito parte civile nel processo penale a carico di Michele Misseri, «fino alla condanna degli imputati al risarcimento del danno all'immagine in favore del Comune di Avetrana per una serie di riflessi negativi sulla collettività», aveva detto nei giorni scorsi il sindaco di Avetrana Antonio Iazzi. E «la messa in onda del prodotto cinematografico rischia invece di determinare un ulteriore attentato ai diritti della personalità dell'ente comunale, accentuando il pregiudizio che il titolo già lascia presagire nel catapultare l'attenzione dell'utente sul territorio più che sul caso di cronaca». Il sindaco chiama in ballo anche «la recensione del film pubblicata sul portale della Fondazione Ente dello Spettacolo», che rimanda all'idea di «un'Italia oscura e spaventosa abitata da mostri della porta accanto. Una porta verso gli inferi dai quali non si fa ritorno», ambientata «tra terre riarse, strade abbacinanti per il sole, tristi bar centri di incontri serali» e che fa «rivivere un mondo di provincia chiuso e asfissiante guidato da una cattiveria che segna senza via di scampo relazioni, amicizie e parentele». Non proprio una descrizione da dépliant della pro loco per una cittadina che, ricorda il sindaco «nel luglio del 2022, con atto ufficiale della Regione Puglia, è stata riconosciuta Città d'Arte e inserita nell'elenco regionale dei comuni d economia prevalentemente turistica». Da parte sua l'autrice della recensione, Angela Prudenzi, rivendica il suo diritto alla critica: «Non lavoriamo per un ente turistico o per un sito di viaggi. La serie parla di Avetrana, questo non possiamo cambiarlo. Quello che ho scritto è sulla serie, su come si sviluppa il racconto, facendo un'analisi del testo».

«Avetrana. Qui non è Hollywood», diretta da Pippo Mezzapesa, è stata presentata in anteprima alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma.

È articolata in quattro episodi che ripercorrono la vicenda da altrettanti punti di vista: quello di Sarah (interpretata da Federica Pala), quello della cugina Sabrina Misseri (Giulia Perulli), quello dello zio Michele Misseri (Paolo De Vita) e della zia Cosima Misseri (Vanessa Scalera).

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