Strage nazista, i risarcimenti ancora lontani. Ma le tasse di giustizia arrivano in 10 giorni

I 3,7 milioni nel 2026, i 113mila euro subito. Lo stop dell'Erario

Strage nazista, i risarcimenti ancora lontani. Ma le tasse di giustizia arrivano in 10 giorni
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Sembra il paradosso di Zenone, quello per cui Achille non raggiungerà mai la tartaruga per quanto lenta. Solo che questo è il paradosso dell'Agenzia delle Entrate, che alla faccia del filosofo greco è sempre più veloce di qualsiasi animale.

La vicenda è stata raccontata dal QN e arriva da Cortona, in provincia di Arezzo. In una frazione montana del comune noto anche per essere il «paese mio che stai sulla collina» della celebre canzone cantata da Josè Feliciano (e dai Ricchi e Poveri non ancora in versione ital-dance), nota come Falzano, il 27 giugno 1944 i nazisti decisero di vendicare un agguato dei partigiani che aveva portato alla morte di loro due soldati. I militari tedeschi nel corso dei giorni successivi uccisero quattro persone a mitragliate e poi altre dieci facendo saltare un casolare nel quale le avevano rinchiuse. Si salvò il solo Gino Massetti, un quindicenne che dovette la sua vita a una trave crollata nell'esplosione che lo protesse.

Il tragico episodio ha condotto nel 2009 alla prima sentenza di condanna di un criminale di guerra da parte di un tribunale tedesco, l'ergastolo comminato all'allora novantunenne tenente della Wehrmacht Josef Scheungraber. Ma ha dato vita anche a una richiesta di risarcimento da parte dei familiari delle vittime che solo lo scorso 20 gennaio si sono visti riconoscere da una sentenza del tribunale civile di Arezzo il diritto a una cifra pari a 3,7 milioni di euro. Una buona notizia? Fino a un certo punto, perché come spiega a QN il senatore del Pd Dario Parrini, che da tempo segue i risarcimenti per le stragi, per i quali il governo ha stanziato 61 milioni del Pnrr, «per avere concretamente i ristori ci sarà da aspettare un bel po' perché bisogna fare richiesta di accesso al Fondo di Ristoro e per questo serve un titolo definitivo, e cioè in questo caso il passaggio in giudicato della sentenza, che con ogni probabilità non avverrà prima del prossimo mese di aprile». Molto più tempestiva l'Agenzia delle Entrate, che dieci giorni dopo la sentenza ha fatto recapitare ai beneficiari del ristoro una cartella esattoriale nella quale si intima di pagare 113mila euro per la tassa sulla registrazione degli atti giudiziari «entro 60 giorni». Insomma, la mano dello Stato che prende, è svelta e certa, quella che dà incerta e lenta. Sulla vicenda Parrini ha annunciato la presentazione di un'interrogazione «per chiedere come sia potuta accadere una cosa del genere e come le autorità preposte intendano rimediare a una decisione così scandalosa e intollerabile».

Nel frattempo l'Agenzia delle Entrate «ha autonomamente sospeso con effetto immediato gli avvisi di liquidazione a carico dei familiari delle vittime». Qualche volta anche il fisco ha un'anima, anche se deve cercarla a lungo.

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