Stretta sulle occupazioni Il Viminale: tolleranza zero

Dopo la direttiva di Piantedosi, la Digos libera un palazzo a Firenze: «Ripristinata la legalità»

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi
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Stretta sulle occupazioni abusive con una direttiva inviata dal ministro dell'Interno a tutti i prefetti lo scorso 10 agosto, oggetto «Occupazione arbitraria di immobili. Indirizzi operativi». Dopo il decreto sui rave party e il giro di vite sulle navi Ong, la linea dura del ministro Piantedosi si concentra sulle occupazioni abusive che, scrive il ministro nella circolare, «al di là del disvalore insito nella diretta lesione del diritto di proprietà, concorrono inevitabilmente a generare degrado urbano e ad alimentare la percezione di insicurezza nei cittadini». Per questo «si pone l'accento sulla necessità di dare il massimo impulso a tutte le attività dirette a garantire l'immediata liberazione dei beni la cui illecita occupazione si protrae da tempo» scrive Piantedosi che definisce «non più procrastinabile una ferma azione di ripristino della legalità violata, così scongiurando anche l'erroneo convincimento che si possa impunemente infrangere la legge a causa della presunta inadeguatezza delle azioni poste in essere dalle autorità preposte sul fronte repressivo». Tradotto: tolleranza zero (ma si prevede anche un censimento delle persone presenti negli immobili «al fine di adottare misure di tutela» in caso servissero).

La direttiva ha avuto una immediata applicazione a Firenze, dove ieri è stato sgombrato un palazzo dell'Asl occupato da ben sette anni dagli antagonisti del Collettivo Studentesco Universitario. Occupazione che ha impedito la realizzazione di un progetto di «housing sociale» per persone con problemi di salute mentale. Lo sgombero si è svolto senza scontri, solo delle proteste e striscioni sul «diritto allo studio e alla casa» (degli altri) da parte del collettivo, e nove identificati. «Riprova di come proseguano in tutto il Paese le azioni per impedire nuove occupazioni e liberare gli stabili già abusivamente occupati - spiegano fonti del Viminale - Interventi fondamentali per il ripristino della legalità, necessari a garantire migliori condizioni di sicurezza ai cittadini».

Il tema è molto sentito dal ministro, infatti già nel 2018 quando era capo di gabinetto dell'allora capo del Viminale Matteo Salvini, Piantedosi aveva emanato una circolare proprio per fornire ai prefetti delle indicazioni operative in merito alla occupazione arbitraria di immobili. Anche da prefetto di Roma, ruolo ricoperto dopo l'esperienza al Viminale con Salvini, Piantedosi ha perseguito l'obiettivo, mettendo nella lista degli immobili da sgombrare nella capitale anche quello di Casa Pound («La proprietà è sacra. Non faremo distinzioni di colore politico. Chi è illegale è illegale» disse). Le prefetture hanno aggiornato l'elenco degli immobili da liberare. Solo a Roma tra ex cinema, fabbriche, ex scuole, uffici e palazzi della pubblica amministrazione, nel mirino ce ne sono 150, di cui un terzo di proprietà del Comune di Roma, sempre molto morbido con le occupazioni.

A Torino l'elenco è di una decina di centri sociali, tra cui il più celebre, Askatasuna, nucleo della protesta anti Tav in Val di Susa. L'operazione, sollecitata dalla direttiva degli scorsi giorni, in realtà è partita già nei mesi scorsi. A Firenze da febbraio ad oggi sono stati liberati cinque immobili occupati abusivamente.

A luglio è stato sgombrato un palazzo di proprietà comunale a Napoli, pochi giorni dopo a Milano. Il contrasto alle occupazioni abusive è una «priorità del governo», ha spiegato il ministro. «Nuove occupazioni non possono più essere tollerate».

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