Troppo difficile farcela da sola dopo quello che aveva subìto, a 21 anni, in un paese straniero, senza il supporto dei genitori. La giovane francese trovata morta domenica sera nella casa dove viveva con altri studenti, a Lecce, si sarebbe tolta la vita dopo aver subito abusi sessuali. Una violenza che questa ragazza - fragile, a detta di chi l'aveva conosciuta - non aveva avuto il coraggio di denunciare, ma che era stata confermata dai medici del pronto soccorso dove si era fatta visitare.
La Procura di Lecce ha aperto un'inchiesta e ha affidato gli accertamenti alla squadra mobile. Ieri la scientifica ha passato al setaccio l'appartamento e ha fatto alcuni sequestri, alla ricerca di prove per confermare le molestie. L'ipotesi è stata formulata dai magistrati dopo aver ascoltato le testimonianze di altre studentesse, con le quali la giovane si sarebbe confidata, e dopo aver letto alcune frasi appuntate su un diario trovato aperto sul letto che sembrano indicare un forte disagio per quanto accaduto. La 21enne era in Italia da settembre nell'ambito del progetto Erasmus. Condivideva con altri studenti una casa nel rione San Pio di Lecce, diventato negli ultimi anni un vero e proprio quartiere universitario.
Domenica si era chiusa in camera e non dava sue notizie da quasi un giorno. Un comportamento che ha fatto allarmare un coinquilino, anche lui straniero. È stato il ragazzo a chiamare i soccorsi verso sera. Troppo tardi, purtroppo: il corpo senza vita era attaccato ad una corda che penzolava dall'anta di un armadio. Gli operatori del 118 non hanno potuto fare nulla. Nella camera da letto gli investigatori hanno trovato un'agenda manoscritta, con frasi in francese, in cui la giovane si scusava con i genitori per la decisione che aveva preso, spiegando loro le difficoltà di «tollerare l'accaduto»: «È difficile rimanere soli». È stato trovato anche un certificato medico rilasciato dal pronto soccorso della città al quale la 21enne si era rivolta pochi giorni prima del suicidio affermando di aver subito una violenza sessuale. Tutto vero, per i medici: era stata vittima di molestie a sfondo sessuale. Tanto che, nel rimandarla a casa, le spiegarono tutto il percorso da seguire in questi casi, a partire dalla denuncia, che però non è mai stata presentata. I presunti abusi, stando a quanto riferito agli investigatori dalle testimoni, sarebbero avvenuti proprio nell'appartamento dove è stato trovato il corpo. Ora gli inquirenti stanno cercando di definire i contorni della vicenda, partendo dai racconti delle coetanee a cui la studentessa francese avrebbe parlato delle molestie. Un peso che l'aveva sopraffatta. Ai genitori non aveva detto nulla, forse sperava di trovare una forza che non ha trovato. «È difficile sopportare da sola quello che è accaduto», la frase che ha affidato al suo diario prima di farla finita. Il papà e la mamma della giovane si sono precipitati a Lecce non appena informati della tragedia insieme al fidanzato.
La Procura ha disposto il sequestro del cellulare della vittima, che potrebbe contenere altre indicazioni utili alle indagini. E anche del diario. Il rettore dell'università di Lecce ha disposto l'annullamento di tutti i prossimi eventi pubblici dell'ateneo. «Addolorato» da quanto accaduto il sindaco della città, Carlo Salvemini.
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