Su Iva, Tasi e canone manovra stroncata. Gli 11 "no" dei tecnici

Mancano le coperture finanziarie sulle misure fiscali dell'esecutivo Per gli economisti del Senato le entrate previste sono sovrastimate

Su Iva, Tasi e canone manovra stroncata. Gli 11 "no" dei tecnici

Gli uffici tecnici del Senato entrano di diritto - per usare un linguaggio caro a Matteo Renzi - nella categoria dei «gufi». Fanno le bucce alla legge di Stabilità. Da un punto di vista formale «chiedono chiarimenti» al governo. In realtà sollevano dubbi su misure specifiche della manovra.

Regioni Gli uomini del Senato si chiedono se il taglio di 17 miliardi alle Regioni sia realmente praticabile. Soprattutto in considerazione che in questi tagli non figurano quelli al sistema sanitario. Una scelta che «potrebbe creare tensioni». Come dimostra lo scambio di battute fra il presidente della Conferenza Stato-Regioni Sergio Chiamparino e il premier Matteo Renzi.

Tasi Non chiedono chiarimenti sul tema: criticano la misura tout court . E dicono che eliminare Tasi e Imu agricola e compensarle con l'aumento del fondo di solidarietà comunale «può determinare un irrigidimento dei bilanci in quanto si limita la possibilità di manovra dei Comuni a valere sulle proprie entrate a scapito della voce maggiormente rigida e fissa del fondo in esame».

Imbullonati L'eliminazione dell'Imu per questa categoria, e il conseguente minor gettito, «sembrano - dicono i tecnici - definite in modo soggettivo». Cioè gli esperti non riescono a capire il criterio seguito per i calcoli dalla Ragioneria generale dello Stato. Tant'è che, osservano: «Non è possibile riscontrare le valutazioni fornite».

Voluntary Anche sul nuovo scudo fiscale, gli esperti del Senato esprimono perplessità sul gettito. «Si prende atto - scrivono - che dal 7 al 25 ottobre sono state stimate ulteriori 1,5 miliardi di entrate dall'adesione alla procedura. La stima, però, non parrebbe avallata dalla previsione di una clausola di salvaguardia che, di per sé, palesa il rischio che possano verificarsi scostamenti (in tutto o in parte) rispetto alla previsione». Insomma il gettito è sovrastimato.

Iva 2017 A fronte della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia nel 2016, l'anno successivo scatterà una rimodulazione dell'Iva. Ma le previsioni contenute nella Stabilità vengono ritenute «sovrastimate». E questo in virtù del fatto che un punto di Iva ridotta equivale a un gettito di 2,319 miliardi. Mentre il Mef stima lo stesso punto percentuale in 4,088 miliardi.

Canone Rai in bolletta Gli economisti del Senato esprimono dubbi sul gettito atteso. E sarebbero curiosi di «poter acquisire informazioni sui livelli di morosità nel pagamento delle forniture elettriche». Insomma, temono che la carenza di informazioni della relazioni tecnica nasconda possibili «buchi» futuri nei conti.

Contratti statali Identico timore (formale) gli esperti del Senato lo manifestano per il rinnovo dei contratti della Pa. «Sarebbe utile acquisire una prima stima dell'importo pro capite, lordo e netto, e in ragione mensile e annua, degli incrementi retributivi che saranno consentiti con le risorse stanziate». Il sospetto è doppio: o le risorse non coprono gli aumenti o sono eccedenti.

Part-time e turnover Potrebbero essere 30mila i lavoratori con più di 63 anni che potrebbero usufruire del lavoro parziale. L'ipotesi viene individuata dagli esperti di Palazzo Madama fra le righe della Stabilità. Al tempo stesso, gli stessi temono un eccessivo «irrigidimento» della misura che blocca al 25% il turn over nella Pa.

Aumento del contante Non fanno commenti, ma si limitano a osservare che sul tema si assiste a una politica che procede «in direzioni talvolta contrapposte».

Decontribuzioni La scelta di estendere la misura anche al 2016 rischia di creare problemi di bilancio. La platea dei potenziali utilizzatori appare agli esperti del Senato «sottostimata».

Stretta acquisti La misura innesca più di una perplessità nei tecnici. Ritengono che, essendo utilizzata per dare copertura alla manovra, finisca per non produrre i risultati attesi. In più, l'ulteriore compressione della spesa potrebbe innescare rischi di funzionamento della macchina amministrativa.

I sindacati confermano le loro critiche.

Mentre gli imprenditori, dalla Confindustria all'Ance, i loro apprezzamenti. L'Ance condivide gli sforzi a favore degli investimenti. Mentre Squinzi, pur apprezzando l'impostazione, lamenta l'assenza di interventi diretti per Mezzogiorno, ricerca e innovazione.

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