Suicida a 15 anni. Impiccata all'altalena. Ipotesi revenge porn

Aperta un'inchiesta. La giovane temeva la diffusione di immagini o video

Suicida a 15 anni. Impiccata all'altalena. Ipotesi revenge porn
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Potrebbe essersi suicidata perché vittima di revenge porn la quindicenne trovata impiccata ad una corda dell'altalena della sua casa di campagna a Piazza Armerina, piccolo centro della provincia di Enna. La Procura di Enna ha aperto un fascicolo d'ufficio, al momento contro ignoti, ipotizzando il reato di istigazione al suicidio in seguito alle voci provenienti dalla scuola della ragazza.

Gli inquirenti vogliono capire se la quindicenne sia stata portata a togliersi la vita perché qualcuno le stava facendo vivere un momento di difficoltà da cui non sapeva come uscire. I compagni di scuola hanno raccontato agli investigatori che negli ultimi tempi la giovane sembrava angosciata e ipotizzano che temesse la diffusione in rete di sue immagini intime. Per questo è stato sequestrato il suo cellulare e il suo Pc, che saranno analizzati per cercare le prove ai sospetti avanzati da chi la conosceva e aveva colto la sua recente inquietudine. Chat e messaggi saranno passati al setaccio per fare luce sulla vicenda. Da cosa si sentiva oppressa la quindicenne? Quale ostacolo credeva di non riuscire a superare tanto da trovare il coraggio di farla finita? L'adolescente, di origini arabe, era arrivata in Sicilia con la famiglia da pochi mesi. Prima abitavano al nord, poi il trasferimento per motivi di lavoro e l'inserimento nella nuova scuola, un istituto superiore della cittadina. Ieri era uscita in anticipo da scuola, sembra dopo aver avuto una discussione con alcuni ragazzi. Al momento i motivi non sono noti. Si sa soltanto che la giovane è tornata prima del solito nella casa di campagna della famiglia, è andata in giardino e si è stretta la corda dell'altalena intorno al collo. È stata la mamma, tornata dal lavoro verso le 13,30, a trovarla impiccata. La donna ha dato subito l'allarme, ma purtroppo era troppo tardi. Per la figlia non c'era più nulla da fare se non cercare di capire il perché di un gesto così estremo.

La possibilità che dietro possa esserci qualche episodio accaduto a scuola ha preso forma ascoltando i compagni. Al momento è soltanto una delle piste che i magistrati vogliono seguire. L'inchiesta consentirà loro di compiere tutti gli accertamenti per ricostruire le ultime ore di vita della studentessa e a raccogliere le testimonianze necessarie a capire se fosse turbata e da cosa. Sono stati gli amici e i compagni ad avanzare l'ipotesi del revenge porn.

La quindicenne forse temeva che qualcuno potesse mettere on line video o immagini compromettenti che la riguardavano. Per questo sono stati sequestrati i supporti informatici che utilizzava. Saranno le memorie del suo cellulare e del suo computer a confermare o meno questa ipotesi.

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