Sulla cannabis domestica arriva il primo "sì". La depenalizzazione per l'uso domestico

Consentito avere fino a quattro piantine di marijuana per uso terapeutico

Sulla cannabis domestica arriva il primo "sì". La depenalizzazione per l'uso domestico

Arriva il via libera della commissione Giustizia della Camera per l'avvio dell'esame in Aula della proposta di legge Magi-Licantini sulla depenalizzazione della Cannabis per uso personale.

A darne notizia è il deputato pentastellato Mario Perantoni, presidente della commissione e relatore del provvedimento, secondo il quale il testo, se approvato, permetterà di «togliere terreno allo spaccio». La proposta di legge, che dovrebbe essere calendarizzata in Aula già domani, prevede la possibilità di coltivare in casa fino a quattro piantine di cannabis per venire incontro, in particolare, a chi della marijuana fa un uso terapeutico. «La depenalizzazione è il futuro della cannabis», commenta infatti Perantoni, spiegando che oltre ad aiutare chi ne ha bisogno per scopi medici con l'approvazione eventuale del testo unificato si eviterà «che oltre 6 miliardi di euro vadano ogni anno ad ingrassare le mafie». «Spero che l'aula della Camera approvi al più presto la legge», aggiunge infine il presidente della commissione Giustizia, ringraziando «tutti i gruppi che hanno collaborato per questo obiettivo».

Se il passo avanti in un iter non semplice fino a oggi soddisfa il primo firmatario Riccardo Magi, presidente di +Europa, che aveva depositato la proposta a dicembre del 2019 e che ora plaude allo sbarco per il dibattito in aula, non tutte le forze politiche sono convinte dell'urgenza e dell'opportunità di questo testo, che oltre a depenalizzare le piccole coltivazioni domestiche abbassa anche le pene detentive per lo spaccio di cannabis, purché di lieve entità: oggi la pena va da 6 mesi a 4 anni, con la nuova legge scenderebbe da un minimo di due mesi a un massimo di due anni, mentre le pene per le altre sostanze stupefacenti rimarrebbero invariate. Contrario in blocco il centrodestra (il solo Elio Vito aveva chiesto e ottenuto a settembre di partecipare ai lavori della Commissione Giustizia per votare sì al testo a titolo personale). Caustico il leader del Carroccio Matteo Salvini, che dopo il primo via libera, la scorsa settimana, aveva tagliato corto sul tema esprimendo seccamente la sua posizione: «Con tutti i problemi che hanno gli italiani, ci sono parlamentari che pensano alle canne».

Un «no» deciso arriva anche da Fratelli d'Italia, con Maria Teresa Bellucci che ritiene che il disegno di legge Magi-Licantini «metta in pericolo i minori». Ma è scettico, tra gli altri, anche il capogruppo azzurro in commissione Pierantonio Zanettin, che ricorda la contrarietà di Forza Italia al testo «perché siamo contrari al messaggio che si darebbe ai giovani».

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