Mettendo a confronto la firma apposte prima di essere nominato ministro (4.5.2012) con quella siglata dopo la nomina salta subito all’occhio la differenza: il potere ha aperto la porta e lo ha eletto. Nella prima firma le lettere iniziali maiuscole sono di altezza normale cioè non sono esagerate rispetto alle minuscole, mentre nella seconda le iniziali sono eccessivamente grandi, a dimostrare come la semplicità e la timidezza espresse nella prima firma si trasformino in onnipotenza e desiderio di potere nella seconda. Anche la sottolineatura apposta da primo ministro mette a fuoco la voglia di rimarcare quanto egli valga. Peccato però che tale protagonismo non sia adeguatamente supportato da sicurezza, da una logica conseguenziale, ma non soggettiva, e, soprattutto, da un’effettiva autorevolezza. Marcon dimostra di possedere un temperamento nervoso, secondo Ippocrate, ossia è portato all’iperattività. Non è impossibile che da giovane abbia sperimentato sentimenti d’inferiorità (vedi firma piccola e congestionata), per cui la spinta al sociale è stata una compensazione che nel tempo ha prodotto, come si vede nella seconda firma, un’ostentata sicurezza.
Una maggiore consapevolezza di sé e dei propri limiti e valori lo porterebbe ad essere vincente, poiché, come sostiene Erich Fromm, i politici, se non adottano nella loro missione sociale l’autorevolezza umanistica bensì quella autoritaria, rischiano di cadere in un narcisismo non produttivo. (Clicca qui e guarda la firma di Macron)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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