Il suprematista 18enne radicalizzato in lockdown. E una strage annunciata

L'allarme del liceo: "Prepara una sparatoria". Era segnalato. I dem: subito stretta sulle armi

Il suprematista 18enne radicalizzato in lockdown. E una strage annunciata

Payton Gendron, il diciottenne suprematista che ha ucciso 10 persone con un fucile d'assalto in un supermercato di Buffalo, nello stato di New York, era motivato dall'odio, e si sarebbe ispirato al killer che nel 2019 ammazzò 50 persone a Christchurch, in Nuova Zelanda, attaccando una moschea e un centro islamico. L'Fbi e anche il dipartimento di Giustizia, come confermato dal ministro Merrick Garland, stanno indagando sulle strage come «crimine d'odio e atto di estremismo violento di matrice razziale». Mentre il presidente Joe Biden ha parlato di un «atto di terrorismo interno», «un crimine ripugnante e motivato dall'odio razziale perpetrato in nome della disgustosa ideologia del nazionalismo bianco». Per l'inquilino della Casa Bianca si è trattato di un atto «antitetico a tutto ciò che rappresenta l'America».

Gli investigatori stanno sentendo i testimoni e passando in rassegna i video della strage, incluso il filmato trasmesso dal giovane in live streaming su Twitch per alcuni minuti prima di essere sospeso. Le immagini mostrano che imbracciava un fucile con il numero 14, probabile riferimento allo slogan neonazista delle «Quattordici Parole», e con la scritta «nigger», la N-word impronunciabile negli Stati Uniti perché offensiva. Payton viene dalla cittadina di Conklin, sempre nello Stato di New York, e avrebbe guidato per oltre 300 km. Poi, armato fino ai denti, con indosso mimetica e giubbotto antiproiettile, ha iniziato a sparare a quattro persone fuori dal Tops Friendly Market, prima di aprire il fuoco all'interno. Proprio il supermercato scelto sembra confermare la pista razzista in quanto si trova in una zona a maggioranza nera di Buffalo, e fra i 10 morti e tre feriti, 11 sono afroamericani. Payton viene descritto dagli investigatori come un ragazzo «annoiato» che si sarebbe radicalizzato durante il periodo del lockdown su 4Chan, la stessa chat che ha lanciato QAnon. Al vaglio delle autorità ci sono ora tutte le sue attività online, e in particolare il manifesto di 180 pagine in cui descrive la sua «filosofia» e anticipa la strage: si definisce un fascista, un suprematista e un antisemita, e dichiara il suo appoggio alla teoria cospirazionista del «Great Replacement», ovvero la convinzione che i bianchi siano sostituiti nei loro paesi da immigrati non bianchi con il risultato dell'estinzione della razza. Nel manifesto Gerdon fa riferimento a Dylan Roof, il ragazzo che ha ucciso sei afroamericani in una chiesa in South Carolina, e anche a Luca Traini, autore dell'attacco razzista di Macerata del 2018 contro degli immigrati. Alcuni suoi compagni di classe hanno raccontato che spesso Payton si comportava in modo strano e aveva idee politiche estremiste: durante un'esercitazione al liceo, in cui si chiedeva agli studenti di creare un loro paese e scegliere la forma di governo, lui scelse un regime autocratico «stile Hitler».

Peraltro non è la prima volta che il 18enne finisce nel mirino delle autorità. Il Buffalo News scrive che nel giugno 2021 il suo liceo allertò la polizia in merito a un «ragazzo problematico che diceva di voler fare una sparatoria alla cerimonia di diploma o successivamente». La governatrice di New York, Kathy Hochul, ha rivelato che il ragazzo è stato monitorato dalle «autorità mediche» per «qualcosa che ha scritto al liceo».

E ora la strage è destinata a riaccendere il dibattito su pistole e fucili: «Basta con la violenza delle armi da fuoco», ha sottolineato Hochul, mentre la speaker della Camera Nancy Pelosi è tornata a chiedere una stretta sulle armi.

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