Trump sapeva. I funzionari dell'intelligence americana presentarono, a fine febbraio, al presidente statunitense una nota scritta in cui si ricostruiva il piano russo di pagare una ricompensa ai talebani per colpire soldati americani. Fa scoppiare un putiferio l'accusa dalle pagine del New York Times, sulla base di due fonti anonime. Una prima fonte colloca il briefing a febbraio, l'altra indica il giorno esatto, il 27. Ma sull'avvenuta comunicazione, nessuna delle due ha dubbi
Le indagini degli 007 di Washington si erano concentrate su un attentato avvenuto in Afghanistan nell'aprile 2019 quando, nell'esplosione di un'autobomba, erano morti tre marines. Il presidente ha prima negato di essere stato informato, poi ha spiegato che l'informazione in possesso dell'intelligence era già stata definitiva «non credibile».
Il presidente americano Trump «non è stato informato» del contenuto dell'articolo pubblicato dal New York Times sul presunto pagamento, da parte della Russia, dei talebani, per uccidere soldati americani in Afghanistan, «perché si tratta di informazioni non verificate o convalidate dalla nostra intelligence», ha reso noto in un comunicato il Consigliere per la sicurezza nazionale, Robert O'Brian.
«Tuttavia l'Amministrazione, incluso il Consiglio per la sicurezza nazionale, si stanno preparando nel caso in cui la situazione richieda una azione», ha aggiunto. «Non c'è nulla di più importante, per il Presidente Trump, della sicurezza dell'America e dei nostri uomini e donne in uniforme».
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