Taglio parlamentari, Di Battista: ''Firme senatori sono una vergogna''

L’ex parlamentare del M5s Alessandro Di Battista afferma che a volere il referendum è “una cricca di senatori dai culi angosciati dal timore di non trovar più poltrone"

Taglio parlamentari, Di Battista: ''Firme senatori sono una vergogna''

Alessandro Di Battista torna fare sentire la sua voce. L’esponente pentastellato, considerato uno degli ortodossi del M5s, critica pesantemente il referendum sul taglio dei parlamentari, non risparmiando una pesante critica ai meccanismi in materia previsti dalla Costituzione.

Il referendum, premette Di Battista su Facebook, "è lo strumento più nobile a disposizione dei Popoli per incidere sulla vita politica" ma "è nobile se a richiederlo è il Popolo stesso, non una cricca di senatori dai culi angosciati dal timore di non trovar più poltrone". Il riferimento chiaro è alla raccolta di firme dei senatori che ha permesso di superare la quota necessaria, che era di 64, per chiedere il ricorso alle urne.

È proprio questo il punto che non va giù all'ex parlamentare M5s. Quest’ultimo sottolinea che "in Italia per richiedere un referendum servono 500.000 firme. Sapete quante firme hanno raccolto i radicali per cancellare il taglio dei parlamentari? 669. Gli elettori italiani sono circa 50 milioni. Ripeto, contro il taglio dei parlamentari hanno firmato in 669: lo 0,000013% degli aventi diritto".

Nel lungo post sul suo account Facebook, ''rincara'' la dose affermando che nonostante tutto ''il referendum si farà lo stesso perché 71 senatori hanno firmato e la Costituzione, ci sono eccome cose da sistemare, gli dà ragione''.

Per l’esponente pentastellato quello compiuto a Palazzo Madama''è politicamente una vergogna'' perché, in sostanza, un mucchio di senatori vanno ''contro la pubblica opinione costringendo lo Stato a spendere circa 350 milioni di euro per indire un referendum dall'esito sicuro''.

Di Battista ne approfitta e attacca anche la Lega colpevole di aver supportato la raccolta di firme: “È ancora più vergognoso il fatto che le firme necessarie siano state raggiunte solo grazie ad un gruppo di senatori leghisti, evidentemente spinti da Salvini stesso dato che nella Lega nulla si muove senza l'assenso del capitano".

Ma non basta. Lo stesso “grillino ortodosso” critica l’ex ministro dell’Interno che parla dei poliziotti sottopagati e poi permette di far svolgere una consultazione elettorale facendo spendere centinaia di milioni allo Stato. Denaro che sarebbe potuto essere impiegato in altro modo. ''Con 350 milioni di euro- è il pensiero di Di Battista- avremmo potuto dare un bonus da 3500 euro ad ogni agente di polizia. Salvini parla di sostegno alle famiglie? Benissimo, in Italia nell’ultimo anno sono nati circa 430.000 bambini, ogni anno sempre meno tra l’altro. Beh, con 350 milioni di euro avremmo potuto garantire un ulteriore bonus bebè da 813 euro per ogni bambino italiano. Invece 350 milioni di euro serviranno per un referendum che non vuole praticamente nessuno, 669 firme raccolte dai radicali''.

Per l’ex parlamentare il motivo che ha spinto Salvini a far firmare la proposta di referendum ad alcuni suoi senatori non è legata alla possibilità di andare alle elezioni anticipate. Il tutto, invece, è ''un’ignobile questione di poltrone. Infatti se dovesse cadere il governo prima del referendum sul taglio dei parlamentari noi cittadini eleggeremmo al prossimo giro ancora una volta 945 parlamentari e non i 600 previsti dalla riforma che è passata alle Camere. Salvini ha mandato a firmare i suoi galoppini nella speranza che il referendum convinca qualche parlamentare a spingere per le elezioni anticipate proprio per sfruttare un numero maggiore di seggi a disposizione''.

Di Battista, infine, afferma di augurarsi ''con tutto il cuore, nonostante i soliti giornali stiano scrivendo il contrario, che la legislatura non finisca prima del referendum''.

In questo modo “il prossimo Parlamento sarà composto da 600 parlamentari e soprattutto, chi ha firmato per questo sperpero di denaro pubblico, e i mandanti occulti alla Salvini, verrà travolto da milioni di cittadini ancora più incazzati per 350 milioni di motivi”.

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