Telecamere negli asili, lo scandalo del Pd: "Non vogliono questa legge"

La deputata di Forza Italia denuncia: "Da parte del Partito democratico non vi è un favore nei confronti di questa norma, è uno scandalo"

Telecamere negli asili, lo scandalo del Pd: "Non vogliono questa legge"

Il provvedimento sull'installazione obbligatoria di telecamere a circuito chiuso negli asili nido e nelle case di cura riposa beatamente all'interno dei cassetti del Senato mentre aspetta di essere calendarizzato. Il 23 ottobre 2018 la Camera ha dato il via libera grazie ai 404 voti favorevoli di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. Si erano invece astenuti Partito democratico e Gruppo Misto. La norma - volta a prevenire e contrastare maltrattamenti e abusi ai danni di minori, anziani e disabili - ha una dotazione finanziaria di 80 milioni grazie al decreto Sblocca cantieri. Il Tempo, che si è fatto portavoce di tale richiesta attraverso una raccolta di adesioni e firme, ha intervistato la forzista Annagrazia Calabria: "È un'iniziativa assolutamente meritoria, in quanto vuole sensibilizzare l'opinione pubblica e soprattutto la politica su un tema che dovrebbe stare a cuore a tutti, qual è quello della tutela dei bambini, anziani e disabili".

"Scandalo della sinistra"

La prima firmataria ha messo nel mirino il Pd: "Dalla loro parte non vi è un favore nei confronti di questa norma. E lo vediamo, principalmente, da quello che sta accadendo in Senato, dove la legge giace senza nemmeno essere calendarizzata per l'Aula da oltre un anno. È una vergogna". Ma più in generale se l'è presa con l’esecutivo giallorosso: “È il governo più di sinistra che la storia della nostra Repubblica abbia avuto. La sinistra s'è sempre riempita la bocca di sostegno dei più deboli, eppure, da questa legge che va a difendere i soggetti più deboli, nella fattispecie i bambini, gli anziani e i disabili, il Partito democratico e le altre sinistre si voltano dall'altra parte”. Si tratta di una posizione “inaccettabile” poiché è un provvedimento atteso da molto tempo da diverse famiglie: "Il parlamento tutto potrebbe scrivere una bella pagina della nostra Repubblica. Ma nei fatti, la sinistra non vuole questa legge, è uno scandalo, ripeto".

La giovane deputata di Forza Italia ha spiegato che indubbiamente si tratta di una legge che deve tener conto di aspetti complicati quali la privacy, ma al centro deve esserci l'interesse dei bimbi, degli anziani e dei disabili: "A qualcuno, forse non sta bene tutto questo. Ma, comunque, lo Stato non può voltarsi dall'altra parte di fronte a certi orrori riportati, purtroppo molto spesso, dai media". Inoltre c'è da considerare che il Garante per la protezione dei dati "è stato udito varie volte nelle commissioni parlamentari competenti, dicendosi assolutamente favorevole al testo approvato alla Camera, e questo dovrebbe essere una garanzia per tutti". E non è messa assolutamente in discussione la professionalità dei maestri: "Sappiamo benissimo che la maggior parte del personale che opera in queste strutture è specializzato e affidabile. Non solo. Vorrei ricordare che il provvedimento prevede anche la formazione per tutte le figure professionali". E in tutto ciò le risorse comunque ci sono.

La senatrice Gabriella Giammanco ha anche presentato un emendamento alla legge di Bilancio "che mira a poter spendere concretamente le risorse. Perché non basta stanziare i soldi, ma occorre una norma che, in pratica, ne regolamenta la spesa. Senza una norma, rimane propaganda".

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