Le telefonate tra Muraro e Buzzi per quell'appalto sui rifiuti

Nelle chiamate la sorte di un appalto che Buzzi voleva per un consorzio di cui faceva parte

Le telefonate tra Muraro e Buzzi per quell'appalto sui rifiuti

È il 2 settembre del 2013, ormai tre anni fa, quando l'assessore all'Ambiente di Roma, Paola Muraro, alza il telefono per chiamare Salvatore Buzzi, ora imputato nel processo Mafia Capitale. "Ho necessità di contattarla", gli fa sapere, in una conversazione riportata questa mattina sulle pagine del Corriere della Sera.

Una chiamata tra una donna che ha un contratto di consulenza per Ama, la società che si occupa dei rifiuti nella capitale, e il "re delle coop", che cerca di portare a casa un appalto per il trasferimento all'estero dei rifiuti dell'ormai chiusa discarica di Malagrotta.

La società interessata è il consorzio bolognese Cns. Nella richiesta presenzata tuttavia non si legge il numero di protocollo e così la Muraro dice a Buzzi che "hanno provveduto a sistemare la cosa con la segreteria".

Spunterà poi una lacuna nella documentazione, una possibile autorizzazione scaduta. Sono necessari chiarimenti, prima che venga aperta la busta B. La gara verrà poi vinta dalla società Hera, un'azienda nella lista di Fortini.

"Io sono serenissima - commenta al Corriere la Muraro -. Non sono mai entrata nella vicenda di Mafia capitale, però altri sono inseriti nella vicenda, soprattutto alcuni esponenti del Pd".

Intanto

un sondaggio di Scenari Politici per Huffington Post parla di un giudizio negativo per la giunta guidata da Virginia Raggi, sindaco a Cinque Stelle della Capitale. Sei romani su dieci non apprezzano quanto fatto durante il primo mese.

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