Terrorismo e politica anti-immigrazione dell'esecutivo giallo-verde non sarebbero l'uno conseguenza dell'altra. Almeno secondo la maggioranza degli italiani. Che, infatti, come riportato da Il Giorno di oggi, non metterebbe in relazione le due cose.
La violenza? Colpa di crisi mondiali
Come emerso da un sondaggio di Antonio Noto, il 64% degli italiani assocerebbe questi fatti più alla politica internazionale piuttosto che a quella interna. E secondo la maggioranza assoluta, le ragioni che generano atti violenza sarebbero da ricercare nelle crisi mondiali. Soltanto per il 18% sarebbero, invece, il frutto della politica italiana relativa alla chiusura dei porti o all'irrigidimento del Governo sulle tematiche dell'immigrazione clandestina. Il 5% pensa anche che le responsabilità siano da ricercare nelle espulsioni o nella percezione di minore sicurezza.
Il 67% teme altri attacchi
Ma il 67% degli italiani teme che ci saranno altri atti violenti contro gli italiani, probabilmente anche dopo l'attacco all'autobus di San Donato, a opera di Osseynou Sy. Eppure, il 21% stima che ci potranno essere altri attacchi ma contro gli immigrati (da parte di italiani).
Nuovi attriti tra italiani e stranieri
La sensazione prevalente, però, è che nelle ultime settimane sia aumentato il conflitto tra italiani e stranieri: la pensa così il 53%, a fronte del 21% che ritiene sia rimasto uguale e il 12% che crede sia è diminuito. Un altro elemento emerso nella descrizione del clima di opinione in atto è che si sia sedimentata, probabilmente anche ai fatti legati all'attentato al bus con gli studenti, la paura che potrebbero verificarsi altre situazioni simili.
Il 36% della popolazione teme potranno verificarsi attacchi da parte di terroristi appartenenti a un gruppo internazionale, ma è il 70% a mettere in conto che, in futuro, potrebbero esserci altre "schegge impazzite", come il conducente del bus senegalese, che, invece, non risponderebbero a nessuno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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