Danilo Toninelli decide di sposare la linea dettata nella giornata di ieri da Luigi Di Maio circa l'allarme per l'imminente partenza di 800mila migranti verso l'Italia. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti a Radio anch'io ha detto che "l'Italia non può essere lasciata sola: se dovessero aumentare le partenze è arrivato il momento che chiudere i porti non basta più, devono essere aperti i porti europei". Perciò qualora dovessero arrivare migliai di richiedenti asilo "non può bastare l'approccio dei porti chiusi: in Italia sono chiusi perché non hanno rispettato il diritto internazionale". Servirebbe dunque "approccio internazionale, in una situazione emergenziale dobbiamo evitare che questo sia il fulcro del dibattito, in Europa i paesi devono accettare la ridistribuzione dei migranti".
Questione Sea Watch 3
Toninelli ha poi commentato il fatto di essere indagato insieme a Conte, Di Maio e Salvini con l'accusa di sequestro di persona per il ritardo dello sbarco della Sea Watch 3: "Non me la vendo come una medaglia
al valore. Quella è una iniziativa del governo intero perché dobbiamo continuare a salvare vite umane ma dobbiamo farlo in sicurezza e legalità. Siamo convinti di aver operato per il bene dell'interesse pubblico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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