Fino ad un mese fa era uno dei volti noti del programma di Rai1 L’Eredità dove, grazie alla sua bravura, ha messo a segno diverse importanti vittorie. Ma quello non era il suo mondo. Alle luci dei riflettori e alle telecamere ha preferito la tranquillità della sua classe ed il sorriso dei suoi alunni. E così ha lasciato il quiz ed è ritornato nel suo mondo. Lui è Niccolò Pagani, 33enne torinese e un professore della scuola media Don Bosco, a San Benigno Canavese, che torna a far parlare di sé perché ha deciso di cavalcare l’onda del momento tanto da manifestare la sua intenzione di scendere in piazza con le sardine nella sua città.
Questa sera, infatti, in piazza Castello si terrà la prima manifestazione nel capoluogo piemontese del movimento guidato da Mattia Santori. Un appuntamento che il professore non vuole perdere perché, come ha affermato al Corriere della Sera, “la maggioranza silenziosa si sta facendo sentire”.
Per questo oggi sarà in piazza con il fratello e qualche amico. ‘’Ho fatto un tam tam perché venga più gente possibile’’. Pagani afferma di aver sentito le interviste di Mattia Santori rimanendo colpito per “l’utilizzo del linguaggio, il modo quieto e pacato con cui afferma i suoi valori”. Valori come ‘’rispetto, lealtà, schiettezza, onestà, il riconoscimento e l’ampliamento dei diritti” che il prof cerca di insegnare anche ai suoi allievi.
L’ex campione de L’Eredità ammette di essere diventato grazie al programma“una specie di megafono di temi molto sentiti nell’opinione pubblica’’. Oggi, afferma Pagani, c’è ''una maggioranza silenziosa che ha deciso, in maniera coraggiosa, di riempire quelle piazze libere per chiedere un cambiamento. Voglio supportarla''.
Curioso, però, che la protesta sia contro l’opposizione e non contro il governo. Il professore si dice fiducioso che il movimento delle sardine possa dare una scossa notevole capace di ''combattere una politica che funziona solo perché fa più rumore di altra''.
Oltre alla politica, Pagani ammette che gli piacerebbe raccontare storie ''ma da quando faccio il professore il tempo è poco. Ho un racconto nel cassetto, ma il finale è ancora nella mia testa''. L'opera, secondo le poche informazioni da lui fornite, parla di immigrazione, solidarietà, rispetto e avventura.
Il professore, però, esclude che ci si ala politica nel suo futuro. ''Voglio tenere alta l’attenzione.
Che la gente riconosca che educazione e gentilezza siano valori condivisibili”. Chissà cosa ne pensa, ad esempio, del cartello portato alla manifestazione di Pescara dove si vede uomo impiccato e la scritta: "Lega Salvini e lascialo legato".
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