Fratelli d'Italia ha deciso di organizzare Atreju in versione natalizia. Sarà - come da titolo - "Il Natale dei conservatori". Tra ospiti internazionali e focus posti in ogni singola giornata, la manifestazione del 2021 sarà anche lunga. Se non altro perché durerà un'intera settimana. Giovanni Donzelli, deputato e responsabile dell'Organizzazione del partito guidato da Giorgia Meloni, ci ha rivelato quali sono le intenzioni dei "patrioti" per la kermesse che inizia lunedì prossimo e che terminerà, come da tradizione, con le conclusioni del leader.
Torna Atreju, ma in versione natalizia. Avete allargato il campo, sembra di capire…
"L’edizione tradizionale di settembre non è certamente archiviata. Il 12 dicembre, dopo l’intervento conclusivo di Giorgia Meloni quando ci saluteremo per tornare alle nostre case, ci daremo nuovamente appuntamento a settembre 2022. Dopo lo stop forzato per due anni di fila, non stavamo più nella pelle. Atreju è l’unico luogo dove tutta la politica discute serenamente: è utile all’Italia. Questa versione natalizia di Atreju sarà comunque un po’ più leggera, oltre ai dibattiti politici caratterizzeremo l’appuntamento con iniziative solidali nel mercato di Natale, pattinaggio sul ghiaccio, presepi viventi, il tombolone e l’angolo di Babbo Natale. Ci dispiace per alcuni tristi burocrati europei, ma noi il Natale lo difendiamo, lo celebriamo e lo festeggiamo".
Conservatorismo: sembra il paradigma di questa edizione...
"Con la scusa del progresso vogliono toglierci tutto: la famiglia, le differenze di genere, l’orgoglio delle radici, i confini, i lavori tradizionali, la proprietà privata, la sicurezza... . Oggi provare a conservare quello che ci caratterizza e ci identifica è un atto eroico, una vera ribellione di buonsenso. L’alternativa all’identità è il nulla dell’omologazione. È l’identità che ci rende unici e liberi. La Storia Infinita di Atreju che combatte proprio contro il nulla che avanza è sempre più attuale. É sempre più urgente dare voce ai conservatori in Italia e in Europa".
Ci sarà anche l'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani..
"Un uomo che ha traslato i valori conservatori in tanti gesti concreti quando era sindaco di New York. Ma non ci sarà solo lui, ci saranno esponenti israeliani del Likud, rappresentanti dei Tories britannici e i riferimenti dei principali conservatori europei. Dagli spagnoli di Vox ai polacchi di Diritto e Giustizia. Con buona pace di chi prova a raccontare di una destra italiana isolata e ininfluente nello scacchiere internazionale".
Atreju è sempre un luogo ricco di aneddoti. Anche dopo quest'anno avrete modo di raccontarne. Qualcuno relativo alle edizioni precedenti?
"La goliardia ha sempre accompagnato le nostre edizioni. Sono famosi gli scherzi. Il primo fu il finto profugo 'kaziro', che per le persecuzioni subite dal suo popolo chiese aiuto a Gianfranco Fini, allora a capo della Farnesina: fu affrontato con un 'conosco bene la situazione'. Non fu da meno l’abitante della periferica borgata Pinarelli, quartiere esistente solo in una pellicola con Tomas Milian e Bombolo, che si presentò dall’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, che lo rassicurò. Nel 2009, per il ventennale della caduta del muro di Berlino, fui io a farmi promettere da D’Alema la disponibilità a intitolare una sala del Parlamento europeo a un mai esistito Friederich Kemp, morto a causa della caduta di un pezzo del muro di Berlino durante il suo abbattimento. Devo ammettere che D’Alema la prese con stile e rise di gusto".
Cos'è diventata Atreju nel tempo?
"Atreju non è una festa di partito, ma è chiaramente una festa di parte. Non abbiamo mai rinunciato ad illustrare le nostre idee, ma sempre confrontandoci serenamente con tutti. Sono state ospitate rispettosamente persone lontanissime dalle nostre idee. Mai insulti o fischi" Non c’è bisogno di scolorirsi, di cambiare idea o di nascondere la propria identità per potersi confrontare senza urlare. Ma, oltre ad un luogo centrale nel confronto per tutta la politica italiana, Atreju è sempre di più il luogo dove si traccia la rotta per la destra italiana dei mesi seguenti. Anche quest’anno aspettiamo con ansia l’intervento conclusivo di Giorgia Meloni, in programma domenica 12. Da quelle parole partirà la corsa per salvare l’Italia. Per conservare tutto quello che la sinistra progressista cerca invece di annichilire spianando la strada al nulla che avanza".
Tra i vari punti toccati anche l'islam ed il suo rapporto con l'Europa. Se ne parla meno, ma per voi la questione è sempreverde...
"E ne andiamo fieri. Si tratta di tutelare la nostra libertà, la nostra cultura, la nostra sicurezza, la nostra civiltà. Una sfida da far tremare i polsi.
Mentre altri pensano a distribuire paghette di stato, banchi a rotelle, bonus monopattino, liberalizzare la droga e dare cittadinanze facili a chi arriva con i barconi, spetta a noi occuparci di difendere gli italiani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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