Com'eravamo. Altro che voli in business e resort chissadove: l'estate del coronavirus sarà all'insegna di auto piene zeppe di valigie e di destinazioni più o meno dietro l'angolo. Insomma, torna di moda la vacanza neorealista, ossia molto neo ma soprattutto tanto realista perché con le epidemie non si scherza. In poche parole, se l'anno scorso più di un italiano su due svacanzava all'estero, quest'anno otto su dieci rimarranno in Italia, specialmente al mare, specialmente al Sud isole comprese. Quindi ritornerà massicciamente quel rituale che Ugo e Pina Fantozzi hanno sublimato in tanti film ma che la commedia in bianco e nero, quella di Manfredi, Sordi o anche De Sica e Vianello, ha fissato nei secoli dei secoli. Una faticosa transumanza di padri madri e figli tutti insieme appassionatamente (si fa per dire) in viaggio per il luogo eletto, quello che a) è rimasto aperto dopo la mattanza economica e b) è sufficientemente vicino a casa per non fare una Parigi Dakar all'andata e una al ritorno.
Se volete avere un'idea, basta prendere un servizio del Tg1 di agosto 1967 o 1968: auto in over booking, bagagli ovunque, facce stravolte. È l'effetto del Covid-19 sulla prossima estate, che sarebbe la più delicata dal punto di vista psicologico dopo una quarantena durata mesi, lo stillicidio di brutte notizie, la convivenza domestica forzata o quella professionale ridotta alle videoconferenze quando capita.
Invece di spassarsela, quasi tutti stringeranno la cinghia, nel senso che faranno meno vacanze del solito e non cercheranno la vista mare ma quella piscina, meglio se personalizzata per evitare contatti, parcheggiare i figli e godersi (anche qui: si fa per dire) la neorealista vacanza in smart working. In sostanza, secondo i sondaggi, il 62% per cento degli italiani si cercherà una casa indipendente, soluzione una volta perfetta per gli asociali ma ora indispensabile anche per tutti gli altri. Distanziamento, innanzitutto. Purché ci sia il wi-fi perché, se non ce l'hai, potrai essere working quanto vuoi ma non sei smart e non combini nulla. Quindi se una volta si cercava l'atollo a Coccoloba da soli e senza campo telefonico, adesso ci prepariamo alla vacanza «remota» dove la cosa più remota sarà la tranquillità perché sembrerà più che altro un bis della quarantena: tutti chiusi in casa, guai a incontrare altri e vai di laptop o tablet per sopravvivere e pagare le bollette.
Per fortuna quest'anno - dicono le previsioni - staremo in vacanza mediamente più di una settimana. Ma c'è poco da gioire perché scordatevi i soliti weekend di mezza estate: stavolta si parte bianchi come lenzuola e, se va bene, il sole manderà in rosso soprattutto il conto corrente.
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