Toti: "Con il Pd più differenze che con il M5S"

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, assicura: "Non tradirò Berlusconi, ma serve un partito unico del centrodestra"

Toti: "Con il Pd più differenze che con il M5S"

Terminato il primo giro di consultazione nei partiti è forte il dibattito sulle prossime mosse necessarie alla formazione di un nuovo governo. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti (Forza Italia), ad Agorà viene interrogato a proposito dell'ipotesi di un governo presieduto da Antonio Tajani, con l'appoggio del Pd. Secondo Toti "fare un governo che escluda uno dei partiti che è uscito rafforzato e comunque in ottima salute con gli italiani e fare un governo retto da una stampella del partito più punito dagli elettori mi sembrerebbe di non interpretare la volontà del paese. Poi con il Pd ci sono ancora più differenze che con il M5S in questo momento".

"Lega e M5S - prosegue Toti - sono le forze risultati vincenti alle ultime politiche". In questa delicata fase istituzionale ''la via maestra è provare a fare un governo di centrodestra con l'appoggio, attraverso qualsiasi forma, dei cinque stelle. Se i cinque stelle non dovessero starci, allora ne prenderemo atto. E a quel punto, spetterà al capo dello Stato, Sergio Mattarella, trovare e indicare il percorso...''.

Una rottura tra Salvini e Berlusconi "andrebbe spiegata ai nostri elettori, non credo che sia interesse di nessuno dividersi", spiega Toti parlando a "Circo Massimo", su Radio Capital. Per il governatore è possibile trovare un punto d’incontro fra M5S e centrodestra, "ma non è facile. Il problema - osserva - è come si fa a conciliare i programmi, visto che quello del M5S è alternativo a quello del centrodestra". Infine sul partito unico: "Penso che con un M5S al 33% il centrodestra si debba strutturare. Ma il partito unico deve essere una scelta del popolo, senza predellini e iniziative personali".

Toti si dice convinto che il "partito unico" sia la scelta migliore per risollevare le sorti del centrodestra e radicarsi al meglio sui territorio, come credibile alternativa al blocco grillino. In Forza Italia, però, molti non vedono di buon occhio questa idea.

Il governatore smentisce seccamente le voci che lo vedono come "cospiratore" ai danni del Cavaliere, ma conferma che ha in mente un progetto per Forza Italia che passa inevitabilmente per il 'partito unico', ''una semplificazione dovuta ai nostri elettori'', che deve coinvolgere non solo ''Lega e Fi ma anche Fdi e tutta quell'area cattolica rimasta senza una casa". E assicura di averne parlato con Berlusconi: ''Vrie volte, ma in tempi ormai lontani".

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