Toti: "Renzi apra alle nostre ricette economiche e dialogheremo anche subito"

Il consigliere politico del Cavaliere: pronti a collaborare anche sulla politica estera, per evitare figuracce al Paese

Toti: "Renzi apra alle nostre ricette economiche e dialogheremo anche subito"

"Se il premier apre alle nostre ricette, Forza Italia dialogherà, anche subito". Giovanni Toti manda segnali a Matteo Renzi. Tuttavia, sui temi economici, il consigliere politico di Silvio Berlusconi sottolinea - in un’intervista al Corriere della Sera - che "le ricette che proponiamo, le uniche che potrebbero essere attuate per dare all’economia lo choc di cui il Paese ha bisogno, non vengono neanche prese in considerazione dal premier. Anzi, mi sembra che si proceda nella direzione opposta".

"Ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese e attuare una radicale riforma del mercato del lavoro. Penso a quella che Rajoy e i popolari spagnoli hanno avuto il coraggio di mettere in cantiere nel 2012, e che ora sta cominciando a dare i suoi frutti": sono i temi su cui Toti si dice disponibile a discutere. E l’articolo 18? "Va superato, peccato che questo non sia l’unico intervento da fare. Serve una revisione totale del sistema".

Ma Forza Italia sarebbe disposta ad andare in soccorso dell'esecutivo anche in tema di politica estera. "Lo scenario che Renzi ha di fronte è complicatissimo. E non mi riferisco solo alla politica economica ma anche alla politica estera. L’evolversi della situazione in Libia dà ragione alle preoccupazioni che più volte Silvio Berlusconi ha avuto modo di esprimere, nel corso degli ultimi anni. Per non parlare del peggioramento dello scenario in Medio Oriente. La situazione nel Maghreb, da dove arrivano immigrati tutti i giorni, rischia per l’Italia di diventare insostenibile. Occorre pensare a delle soluzioni che non siano l’operazione Mare Nostrum, totalmente fallimentare. Ma su questi temi il governo ci sembra inadeguato o perlomeno distratto", puntualizza Toti.

538em;">Che poi aggiunge: "Non sarebbe la prima volta che il centrodestra è disponibile a dare una mano al centrosinistra per evitare figuracce. Come quelle fatte dal centrosinistra al governo tra il 2006 e il 2008 quando furono i nostri voti a consentire l’impegno internazionale dell’Italia in Iraq e Afghanistan".

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