Transizione tv: al "flop" del digitale a singhiozzo, rimedia il satellite

Scarsa ricezione, pochi test, apparecchi inadeguati: la visione è difficile. L'alternativa è il gratuito Tivùsat

Transizione tv: al "flop" del digitale a singhiozzo, rimedia il satellite
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Rivoluzione a metà. Il passaggio al nuovo digitale terrestre, ovvero allo standard europeo di trasmissione televisiva DVB-T2, avrebbe dovuto apportare un significativo miglioramento al sistema tv italiano. L'innovativa tecnologia, fortemente caldeggiata dall'Ue, promette di offrire immagini più nitide e una maggiore stabilità del segnale, consentendo anche un uso più efficiente della banda disponibile. Il vantaggio è difatti rappresentato dalla possibilità di trasmettere più canali o contenuti ad alta risoluzione senza comprometterne la qualità. Sulla carta, tutto positivo. Al netto delle migliorie tecnologiche, la progressiva transizione al nuovo standard, avviata ufficialmente lo scorso 28 agosto, è tuttavia accompagnata anche da effetti collaterali che svelano tutte le criticità dell'operazione. Molte famiglie hanno infatti riscontrato problemi di ricezione, nonostante possiedano apparecchi compatibili, a causa di una distribuzione poco graduale e della mancanza di test preliminari.

A influire negativamente sulla capacità di ricezione è stato anche il consistente numero di televisori ancora non pienamente compatibili con la nuova tecnologia. Si stima inoltre che il 25% dei televisori nelle case italiane non sia adattabile al nuovo standard. Ma segnalazioni di disservizi sono arrivate anche da parte di utenti che, pur disponendo di tv adeguate al nuovo digitale terrestre, hanno avuto difficoltà nella sintonizzazione di alcuni canali, in particolare Rai Storia e Rai Scuola. Non è un caso che, nelle ultime settimane, le due reti tematiche del servizio pubblico abbiano registrato una sensibile contrazione negli ascolti. Confrontando i dati Auditel del 27 agosto 2024 con quelli del 17 settembre 2024, Rai Storia ha perso copertura su circa il 23% del proprio pubblico, passando da 904mila a 691mila spettatori. Rai Scuola ha accusato un calo ancora più marcato, pari al 25%, passando da 603mila a 451mila spettatori. Tali numeri appaiono particolarmente emblematici se si considerano i dati di altri canali non coinvolti nel passaggio al DVB-T2, come Rai1, che nel medesimo periodo ha invece registrato un aumento degli spettatori. Sovrapponendo poi gli ascolti tv della settimana 11-17 settembre 2024 a quelli dello stesso periodo nel 2023, il raffronto è allarmante: Rai Storia ha perso oltre il 44% del pubblico, mentre Rai Scuola è crollata del 46%. Il passaggio al nuovo digitale terrestre, dunque, appare ancora come una corsa a ostacoli nelle quale le aspettative devono fare i conti con intoppi di varia natura.

Un'alternativa che può semplificare la vita ai cittadini tele-fruitori però esiste ed è l'utilizzo della piattaforma gratuita di Tivùsat, che consente di vedere tutti i canali televisivi attraverso il satellite.

Proprio grazie a questa modalità di trasmissione, infatti, Tivùsat ha il vantaggio di raggiungere anche quelle aree del territorio nazionale non adeguatamente coperte dal digitale terrestre, annullando le difficoltà di ricezione.

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