Per Travaglio l'odio è un diritto. Ma solo contro Berlusconi

Il doppiopesismo di Travaglio: per la sparatoria in tribunale tira in ballo il clima d'odio contro i giudici. Ma quando Berlusconi venne colpito da una statua del Duomo era lui il piromane

Per Travaglio l'odio è un diritto. Ma solo contro Berlusconi

Ieri Marco Travaglio, sul Fatto, ha scritto un lungo editoriale per tenere in piedi una tesi zoppa: se un pazzo è entrato in tribunale e ha aperto il fuoco uccidendo tre persone, non è solo colpa sua. No. È anche colpa del clima, di tutti quelli che hanno osato criticare le toghe. Tutti seminatori d'odio, tutti colpevoli.

Una predica buonista che arriva da un pulpito quantomai sbagliato.

Infatti quando nel mirino degli odiatori è finito Berlusconi, colpito al volto con una statuetta, lui faceva il piromane. Forse lo ha dimenticato. E noi glielo ricordiamo: «Chi ha detto che non posso odiare un uomo politico? Chi ha detto che non posso augurarmi che il creatore se lo porti via?». Toh, sembrava quasi un seminatore d'odio.

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