La terza dose moltiplica di 25 volte il numero di anticorpi contro il Covid. E neutralizza anche la variante Omicron. Lo hanno annunciato le due aziende farmaceutiche Pfizer e Biotech, dopo i primi test in laboratorio. «Sebbene due dosi del vaccino siano in grado di offrire protezione contro la malattia grave indotta dalla variante Omicron, è chiaro da questi primi dati che la protezione viene migliorata con una terza dose del nostro vaccino» spiega l'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. Le aziende sottolineano che questi risultati sono ancora preliminari e che si continuerà a raccogliere ulteriori dati di laboratorio per valutare la reale efficacia del vaccino. Ma sono incoraggianti. Per avere il nuovo vaccino bisognerà tuttavia aspettare fino a marzo: si tratta dei famosi 100 giorni che i produttori hanno annunciato per poter realizzare il nuovo siero e metterlo in commercio. Comunque una buona notizia che arriva insieme alla segnalazione di 3 nuovi casi Omicron identificati dall'Istituto Spallanzani. Si tratta di due donne e un uomo già in isolamento. Nessuno presenta sintomi gravi e il tracciamento dei contatti è stato attivato.
Da tenere sotto controllo le scorte per i richiami: le vaccinazioni stanno andando meglio del previsto e le nuove restrizioni hanno scatenato una nuova corsa alle prenotazioni. Facendo registrare un divario di 80mila dosi al giorno in più rispetto alle previsioni del Governo. Un bene che rende necessario rifornire al più presto gli hub. Con questo ritmo le fiale saranno finite nell'arco delle prossime due settimane. Entro la fine dell'anno sono comunque previste altri 10 milioni di dosi. Al momento quelle nei frigoriferi sono 5,4 milioni. «Assolutamente non ci sarà una carenza di scorte - assicura il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - anzi, inizierà anche la vaccinazione della popolazione pediatrica. Possiamo andare avanti aumentando le prime dosi, come sta accadendo, e procedendo con le terze dosi».
Ovviamente non ci si può permettere di restare con i magazzini a secco alla vigilia dell'inizio della campagna vaccinale dei bambini under 12, che comincerà il 16 dicembre. Ma il 15 sono attese le mini dosi di Pfizer e non dovrebbero esserci problemi. Tanto che il governo promuove le somministrazioni nella fascia di età 5-11 a cominciare dai «bambini sottoposti a trapianto di organo solido, trapianto di cellule staminali emopoietiche o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia o a trattamenti farmacologici». La dose addizionale può essere effettuata almeno 28 giorni dopo la seconda, in base a quanto si legge nella circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.
L'Italia arriva a un enorme traguardo in un anno: 100 milioni di dosi somministrate. Il totale delle persone che hanno ricevuto almeno una dose sono più di 47 milioni (l'88% della popolazione over 12), 46 milioni quelli che hanno completato il ciclo vaccinale (85 %). Il totale delle terze dosi è 10 milioni e l'obbiettivo è incrementarlo. «La terza dose di vaccino anti-Covid va fatta.
E va fatta, Omicron a parte, prima di tutto per metterci in sicurezza contro quella che oggi è la variante prevalente in Italia e nel mondo, che è la Delta e che deve continuare a preoccuparci insieme alla sua 'cugina' Delta plus» sprona alla dose booster Arnaldo Caruso, presidente dei virologi italiani.
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