
Potrebbe essere un piatto indigesto quello che oggi a Londra Kellogg e Witkoff serviranno alla delegazione ucraina. Purtroppo il pranzo che Trump ha allestito per Kiev è a menù fisso, e non alla carta come avrebbe preferito Zelensky. La conditio sine qua non per iniziare un percorso negoziale è legata al futuro della Crimea, che Washington si appresta a riconoscere come territorio russo. Sulla penisola bagnata dal Mar Nero il tycoon non vuol sentire ragioni, mentre sugli altri 4 territori, oggetto dei combattimenti fin dall'inizio dell'Operazione Speciale, i negoziati potrebbero durare anche anni (come scritto nel marzo 2022 sulla bozza di Istanbul). Zelensky ancora una volta sulla Crimea si mette di traverso, «mai a Mosca», su un futuro nella Nato conferma: «Non è affare di Putin» e spera di incontrare sabato il presidente Usa ai funerali di papa Francesco, anche per parlare di forniture d'armi (!).
Gli emissari di Trump a Londra vedranno i ministri degli Esteri e i consiglieri per la sicurezza nazionale di Francia, Germania, Regno Unito e Ucraina. Il piano potrebbe prevedere il dispiegamento di forze europee per far rispettare il cessate il fuoco. Un'altra opzione al vaglio, scrivono i media Usa, è la costituzione di una forza che coinvolgerebbe Russia, Ucraina e un Paese non appartenente alla Nato, con l'obiettivo di monitorare la linea del fronte. Dopo la trasferta di Londra, il consigliere del Cremlino per la politica estera Witkoff volerà a Mosca per incontrare Putin, che sostiene di non conoscere nel dettaglio il piano del tycoon. Trump insiste di voler comunicare tutte le novità entro i prossimi tre giorni, e ritiene che l'accordo possa essere concluso in settimana. Critico il capo della diplomazia europea Kaja Kallas, secondo la quale «gli Usa non hanno utilizzato tutti gli strumenti a disposizione per fare pressione su Putin».
A livello verbale qualcosa si starebbe muovendo sull'asse Kiev-Mosca. Sono piccole aperture che comunque non vanno sottovalutate. Zelensky ha ribadito l'offerta dell'Ucraina alla Russia di fermare gli attacchi alle infrastrutture civili: «Siamo pronti a qualsiasi conversazione su come garantire una tregua per Kiev e a negoziati diretti con Mosca dopo un cessate il fuoco». Putin è pronto a discutere sulla tregua, «ma ci sono sfumature che non vanno sottovalutate - spiega il portavoce del Cremlino Peskov - una struttura civile può diventare un obiettivo militare se vi si incontrano combattenti nemici, com'è accaduto a Sumy», mentre seciondo il Financial Times Putin avrebbe offerto di stoppare l'invasione dell'Ucraina lungo l'attuale linea del fronte.
Sul campo, nel 1.154° giorno di battaglia, le forze di Mosca hanno distrutto 10 droni ucraini in volo su regioni russe e in Crimea, e allo stesso tempo riconquistato un monastero nel Kursk. Circa 80 velivoli russi senza pilota sono stati intercettati su Odessa e Kiev. In Crimea è stato di allerta per attacchi missilistici ucraini che hanno portato all'interruzione del trasporto marittimo. I russi hanno colpito Zaporizhzhia con due bombe aeree, uccidendo una donna e ferendo 36 persone, tra cui 2 bambini.
Potrebbe essere opera dell'intelligence di Kiev l'esplosione avvenuta nell'area del 51° arsenale di missili e munizioni a Kirzhach (100 km a est di Mosca). Quattro distretti di Kharkiv sono stati bombardati in serata, ci sono 20 feriti.
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