La maîtresse di Epstein a Buckingham Palace

La Maxwell tra le invitate del principe Andrea Gli amici: «È un playboy ma non un pedofilo»

Il principe Andrea, la minorenne Virginia Roberts e la sua procacciatrice Ghislaine Maxwell
Il principe Andrea, la minorenne Virginia Roberts e la sua procacciatrice Ghislaine Maxwell

Londra Il Principe Andrea ancora nell'occhio del ciclone. È emersa ieri infatti l'ennesima testimonianza che racconta come il Duca di York fosse abituato a portare in segreto a palazzo molte donne, tra le quali Ghislaine Maxwell, figlia di Robert Maxwell e accusata di procurare le schiave sessuali per il miliardario Jeffrey Epstein e i suoi amici. A spiegarlo è Paul Page, che ha lavorato a Buckingham Palace nel servizio di protezione dei Reali. Le accuse sono state fatte da Page nel 2009, nel corso di un processo che lo vedeva accusato di investimenti fraudolenti e non erano mai state rese pubbliche, ma sono finite in mano al tabloid Daily Mirror che le ha diffuse.

Page aveva mosso accuse di negligenza pesanti nei confronti di colleghi e capi dello staff, ma soprattutto verso il principe Andrea definito anche molto arrogante e scortese. «Il peggior responsabile degli abusi era il principe Andrea - afferma Page - aveva spesso signore che gli facevano visita, inclusa Ghislaine Maxwell, e diventava verbalmente molesto quando gli ufficiali in servizio lo riprendevano per non aver segnalato nel registro preposto l'ingresso delle sue ospiti». In nessuna parte delle sue dichiarazioni Page fa riferimento a minorenni come conferma anche l'ex Soprintendente e capo della Protezione Reale Dai Davies: «È ben documentato che il Duca di York era coinvolto con un parecchie signore attraenti ma non ho mai saputo che si trattasse di minorenni». Davies aggiunge che non era contro il protocollo non segnalare l'ingresso delle ospiti. «È una loro prerogativa, dopotutto sono a casa loro».

Insomma, un playboy prepotente e abusivo, ma non un pedofilo. Una fonte del tabloid The Sun descrive il terzogenito di Elisabetta come un uomo «che ha una fidanzata in ogni porto», al punto da meritarsi il soprannome di «Randy Andy», «Andy il lascivo». Ma gli amici confermano che non si è mai accompagnato a minorenni. «Girando il mondo come ambasciatore per gli scambi commerciali - raccontano i suoi conoscenti al Sun aveva l'opportunità di conoscere molte donne e traeva pieno vantaggio da questo privilegio. Sebbene gli piacesse divertirsi, sarebbe però rimasto scioccato se avesse saputo che qualcuna di loro aveva subito violenze o abusi».

E sempre ieri, in una nuova nota stampa il Duca di York difende la sua amicizia con il finanziere Jeffrey Epstein affermando che in nessun momento ha mai visto o sospettato comportamenti criminali da parte del miliardario suicidatosi in prigione qualche settimana fa. Il principe ammette che incontrare Epstein nel 2010, quando uscì di prigione, fu un errore di cui oggi si può solo rammaricare. «Evidentemente non era la persona che pensavo di conoscere, alla luce di quello che sappiamo oggi». E però sottolinea che «nel periodo in cui l'ho conosciuto l'ho visto poco di frequente - spiega - probabilmente non più di una o due volte in un anno. Sono stato ospite in alcune delle sue residenze. In nessuna occasione, nel tempo limitato che ho trascorso con lui, sono stato testimone o ho sospettato di comportamenti come quelli che hanno poi condotto al suo arresto».

Il principe ha aggiunto inoltre di provare una grande compassione per le vittime di Epstein. «Il suo suicidio ha lasciato molti interrogativi senza risposta e comprendo e solidarizzo con chiunque sia stato coinvolto e voglia chiudere questa vicenda».

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