Dice che la sua esperienza al dicastero di via XX settembre è stata “sicuramente positiva anche se molto faticosa”. L’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria sottolinea in un’intervista a Repubblica che la linea di fondo è stata sempre la sua, nonostante le varie dichiarazioni di alcuni esponenti di governo e le tante promesse politiche.
Il professore universitario spiega che il precedente governo ha consegnato al nuovo esecutivo un Paese che ha evitato il commissariamento di Bruxelles sul debito pubblico e “ha anzi migliorato i conti pubblici - specifica Tria - facilitando così la manovra 2020”.
A fine luglio Matteo Salvini lo aveva attaccato invitandolo a fare un passo indietro perché il titolare dell’Economia aveva detto che il taglio delle tasse non era una priorità. A questo proposito Tria evidenzia che non ha mai pensato di lasciare il suo incarico. “Devo dire che le mie idee sono state quasi sempre accettate - prosegue Tria -. Come quando nel dicembre scorso abbiamo evitato la procedura di infrazione europea. In un partito ci sono sempre degli estremisti che parlano”.
Tria sottolinea poi che il progetto di Flat Tax di Salvini da 17 miliardi sarebbe stato un piano non proponibile per l'Italia.
"Era un’idea della Lega, e tale è rimasta", prosegue l'ex ministro dell'Economia. Il professore spiega infine che la sua idea era quella di rimodulare l’Iva, "aumentando alcune aliquote agevolate, senza creare danni ai consumi: si sarebbero potuti liberare altri 8 miliardi per abbassare l’Irpef".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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