Dell'arrivo a Milano del Tribunale unificato dei brevetti europeo (Tub) si parla da tempo. E dopo l'impresa sfumata di portare in città l'EMA - l'agenzia europea del farmaco, che per via della Brexit ha dovuto lasciare Londra come altre authority europee - ora il nuovo «campo di battaglia» sul quale si gioca l'influenza italiana in Europa è proprio quello della proprietà intellettuale. Il tempo stringe. Entro il 10 settembre si deve presentare la candidatura. Anche il sindaco meneghino Beppe Sala ha esortato il governo a fare in fretta. Peccato, gli replicano alcuni esponenti dell'opposizione di centrodestra, che la maggioranza di governo (composta anche dal partito che ha sostenuto l'elezione di Sala a sindaco) non abbia finora prodotto alcun passo determinante. Eppure di anni ne sono passati due, sottolinea l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza. «È dall'inizio del mio mandato che lavoro per questo - commenta il governatore Attilio Fontana - e mi meraviglio come mai, a due settimane dalla scadenza del termine per la candidatura di Milano, l'inerzia del governo spinga i rappresentanti della maggioranza a presentare interrogazioni parlamentari». Fontana ribadisce, insomma, l'urgenza della presentazione della candidatura quanto la scarsa coesione interna del Governo centrale. Sottolineatura che fa anche Mariastella Gelmini. La capogruppo azzurra della Camera dei deputati plaude al cambio di passo mostrato da alcuni parlamentari piddini.
«Lieta che sulla richiesta di Milano e della Regione di candidare il capoluogo lombardo a sede del Tribunale europeo dei brevetti si siano svegliati anche alcuni deputati del Pd - commenta la Gelmini -. Ma più che le annunciate interrogazioni, visto che le candidature vanno avanzate entro il10 settembre, servirebbero decisioni. E il governo ancora non si è espresso».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.