Trieste, 8mila in arrivo distanziati e mascherati. E la città è già focolaio

I contagi sono il triplo di quelli della Regione. Steward e multe a chi sgarra

Trieste, 8mila in arrivo distanziati e mascherati. E la città è già focolaio

Trieste. Mascherine, distanziamento, responsabili per i controlli, altrimenti multe. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha emanato ieri un'ordinanza che punta ad arginare i cortei no pass. Il primo risultato è che gli organizzatori della manifestazione di protesta di sabato nel capoluogo giuliano chiederanno «alla piazza che vengano rispettate le misure e il distanziamento». Non sarà facile soprattutto se arriveranno le 8mila persone previste, o anche più, provenienti da tutta la regione.

Il primo cittadino aveva annunciato nei giorni scorsi la misura che sarà in vigore fino al 30 novembre. L'ordinanza conferma «la recrudescenza dei casi di positività al virus Covid-19 con un incremento dei contagi in tutta la Regione, ma soprattutto nel territorio di Trieste». Nell'ultima settimana gli infetti del capoluogo giuliano e provincia, ogni 100mila abitanti, sono «pari al triplo rispetto al resto della Regione». Ieri i tamponi positivi nel Friuli-Venezia Giulia erano 483, tre volte tanto rispetto ai 153 del giorno prima. Dipiazza cita, per giustificare l'ordinanza, i tracciamenti dei contagiati: «Il focolaio maggiore sarebbe riconducibile ai partecipanti alle ripetute manifestazioni di protesta contro le disposizioni normative volte a contenere la diffusione del virus Covid-19 svoltesi a Trieste nelle ultime settimane».

Il vicepresidente regionale, Riccardo Riccardi, con delega alla Salute, ha rivelato che i positivi dei cortei continuano a crescere: «Siamo ad oltre 150 casi e altri 500 non ci danno una precisa identificazione». I no green pass sostengono che è un infondato pretesto e che gli stessi pericoli si corrono a scuola o sui trasporti pubblici.

L'ordinanza del sindaco sottolinea che «durante le manifestazioni si sono formati rilevanti assembramenti di persone che hanno partecipato alle proteste privi di mascherine e permanendo a lungo ravvicinati l'un l'altro, così favorendo la diffusione del virus». Per questo motivo «fermo restando l'obbligo per i singoli partecipanti del distanziamento sociale e dell'uso della mascherina» impone anche delle figure simili agli stewart negli stadi di calcio. «1 a 100 rispetto al numero dei manifestanti e i nomi dovranno essere consegnati alla Questura». Gli stewart dovranno essere facilmente riconoscibili indossando «una pettorina fluorescente di colore giallo o arancione». La polizia filmerà i partecipanti e l'inosservanza dei divieti non sarà indolore: le multe previste vanno dai 400 ai 1000 euro.

Sul tragitto del corteo di sabato sarebbe in atto un braccio di ferro con la Questura. I manifestanti volevano arrivare anche in piazza Unità vietata dal prefetto e non lontano dal punto di partenza c'è la sede regionale della Rai circondata più volte in precedenza.

Difficile che il corteo venga vietato, ma probabile che norme e divieti non saranno rispettati rischiando di provocare interventi delle forze dell'ordine, che hanno chiesto consistenti rinforzi. Nel frattempo la petizione «sì pass» a Trieste sta raggiungendo le 50mila firme.

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