Bernardo Arévalo, il leader del Movimento Semilla, ha stravinto le elezioni presidenziali dell'altro ieri in Guatemala. Questo diplomatico e sociologo 64enne ha ottenuto il 58 per cento dei voti contro il 37 della 67enne ex first lady (di Álvaro Colom, 2008-2012) Sandra Torres, che ha fallito per la terza volta la conquista della presidenza. «Ciò che grida el pueblo è basta con tanta corruzione! Lavoreremo per garantire che le istituzioni si meritino la sua fiducia. Questa vittoria è del pueblo e ora, uniti come popolo del Guatemala, lotteremo contro la corruzione», le prime parole di Arévalo dopo la vittoria. Si insedierà il 14 gennaio del prossimo anno nel Paese più popoloso dell'America centrale, come ampiamente previsto dall'ultimo sondaggio Gallup alla vigilia del ballottaggio.
La Torres, che era candidata del partito socialdemocratico Unità Nazionale della Speranza (Une) ma conservatore sui temi dell'aborto, del matrimonio omosessuale e dell'ideologia di genere, aveva incentrato la sua campagna sulla difesa della libertà religiosa e di impresa, promettendo ogni sussidio economico possibile per la popolazione. Un populismo inutile e controproducente.
Da parte sua Arevalo, che è figlio dell'ex presidente del Guatemala Juan José Arevalo (1945-1951), è riuscito invece a convincere gli oltre 9 milioni di iscritti ai seggi focalizzando la sua campagna elettorale sulla promessa di far uscire il Guatemala dalla «palude della corruzione per cambiare la storia e così raggiungere una nuova primavera». Un chiaro rimando al periodo di progresso sociale avviato da suo padre, che 78 anni fa fu il primo presidente democratico dopo decenni di governi militari. Ora lui è diventato il presidente più progressista dall'ultimo ritorno alla democrazia in Guatemala, 37 anni fa.
«Mi congratulo con Bernardo Arévalo ed estendo l'invito ad avviare una transizione ordinata, dopo l'ufficialità dei risultati», ha dichiarato ieri il presidente uscente, Alejandro Giammattei. Una rassicurazione dopo che il procuratore speciale contro l'impunità, Rafael Curruchiche, giovedì scorso aveva paventato la possibilità che ci potessero essere arresti per presunte frodi del Movimiento Semilla, che avrebbe utilizzato i dati di 18 morti e centinaia di persone inesistenti per registrarsi come partito. «Prove per le quali dopo il 20 agosto dovranno registrare la sospensione di Semilla», aveva assicurato giorni fa Curruchiche che, a luglio, aveva già disposto la sospensione della personalità giuridica del partito di Arévalo. La Corte costituzionale, però, diede poco dopo l'ok alla partecipazione al ballottaggio di quello che dall'altroieri è invece il nuovo presidente del Guatemala.
Non è dunque escluso che nei prossimi giorni assisteremo a tensioni sul fronte politico/giudiziario ma va tenuto presente un dato importante: il nome di Curruchiche è stato incluso di recente nell'elenco dei «funzionari corrotti e antidemocratici» dagli Stati Uniti.PM
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