"Troppe tasse, gli aiuti non bastano"

Artigiani in allarme: "Servono altri 50 miliardi". Dati Cgia: pressione fiscale 43,1%

"Troppe tasse, gli aiuti non bastano"

Governo al lavoro sul decreto sostegni bis destinato alle imprese. Secondo provvedimento economico del governo Draghi, al quale l'esecutivo affida, oltre al destino delle aziende in crisi per le ultime chiusure, anche il futuro dei conti pubblici visto che secondo il Def approvato giovedì scorso il decreto contribuirà a riportare il deficit entro il 3% dal 2025. Dal mondo delle imprese restano però ancora i dubbi di chi teme che le ricette dell'esecutivo non siano sufficienti. Ieri gli artigiani della Cgia di Mestre sono tornati a chiedere che il decreto sia accompagnato «da un azzeramento del carico fiscale per l'anno in corso. Altrimenti, rischiamo che una volta incassati, questi rimborsi vengano subito restituiti allo Stato sotto forma di imposte, tasse e contributi. Una partita di giro già verificatasi l'anno scorso che per molti imprenditori ha rappresentato una vera e propria beffa».

Il centro studi della Cgia ha quantificato il costo del taglio di tasse: tra i 28-30 miliardi di euro. «Una stima che è stata calcolata ipotizzando di consentire a tutte le attività economiche con un fatturato 2019 al di sotto del milione di euro di non versare per l'anno in corso l'Irpef, l'Ires e l'Imu sui capannoni». Resterebbero solamente le tasse locali.

Taglio necessario visto che «nel 2020, annus horribilis dell'economia italiana, la pressione fiscale è salita attestandosi al 43,1 per cento; la stessa soglia che avevamo toccato nel 2014, a soli 0,3 punti percentuali dal record storico» del 2013.

La Cgia propone poi di cambiare metodo nell'erogazione dei sostegni, privilegiando il rimborso dei costi fissi sostenuti dalle aziende. Per questo, sempre secondo il centro studi degli artigiani mestrini, il governo dovrebbe prevedere una spesa di «almeno altri 50 miliardi di euro entro il prossimo mese di luglio».

In sostanza, lo Stato dovrebbe rimborsare gli affitti, le assicurazioni, le utenze. Questa ultima proposta è in realtà già in parte nelle bozze del governo. L'idea è quella di non tarare più gli aiuti sul calo del fatturato, ma sulle perdite di bilancio che comprendono i costi variabili e fissi.

In arrivo poi la sospensione della rata di giugno dell'Imu e della Tosap (occupazione del suolo pubblico), la proroga della garanzia pubblica sui prestiti e un'ulteriore moratoria sui crediti alle imprese. C'è poi la grana della copertura della Cassa integrazione.

Ieri il presidente dell'Associazione nazionale dei Consulenti del lavoro, Dario Montanaro ha contestato l'Inps secondo il quale non ci sono problemi di copertura: «L'Istituto non solo non mette alcuna pezza, ma è anche in ritardo di tre mesi».

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