Troppi sbarchi in Sicilia. La spiaggia protetta aperta solo ai migranti

Niente turisti a Calamosche, nel Siracusano: c'è una barca usata dagli scafisti sotto sequestro

Troppi sbarchi in Sicilia. La spiaggia protetta aperta solo ai migranti

Spiaggia interdetta al pubblico. Grazie alla politica dell'accoglienza a tutti i costi del governo, l'estate si attende così, in barba agli sforzi degli imprenditori già vessati da due anni di pandemia. La spiaggia off limits è quella di Calamosche, la più famosa della Riserva naturale di Vendicari, nel Siracusano, perché nel suo specchio d'acqua c'è una barca a vela incagliata che è stata usata nella notte tra il 20 e il 21 maggio per uno sbarco autonomo di 42 migranti. Il natante è sotto sequestro e si dovrà attendere la rimozione. I tempi in genere non sono brevi e, probabilmente, passerà l'estate prima che si proceda. Le speranze di fruire della spiaggia, quindi, sono più che fievoli, con buona pace non solo di residenti e turisti ma anche degli imprenditori che vedono, puntualmente, i propri sforzi vanificati da una politica passiva ai dettami dell'Ue quando, invece, dovrebbe battere i pugni per difendere i suoi cittadini.

«È un danno economico già considerevole, visto che sono trascorse due settimane dallo sbarco» commenta il dirigente provinciale dell'Azienda foreste demaniali della Regione Siciliana, Giancarlo Perrotta, che gestisce la Riserva naturale orientata Oasi faunistica di Vendicari. Non ha, insomma, di che vantarsi la sinistra che si riempie la bocca parlando di accoglienza senza fare una capatina (magari con permanenza) negli hotspot che scoppiano di migranti, almeno per rendersi conto che non si può continuare ad ammassare gente solo per definirsi «buoni» di contro ai «cattivi» che chiedono che si lavori alla regolamentazione dei flussi migratori. Ci starebbe tutto anche un tour tra piccoli negozianti e imprenditori danneggiati dall'accoglienza.

C'è qualcuno seduto sugli scranni a cui interessano gli italiani? Evidentemente no se anche ieri a Pozzallo è stato autorizzato l'attracco alle navi Ong Sea Watch3 con 344 persone, e Mare Jonio, con 92. Quest'ultima è ancora al centro dell'inchiesta della procura di Ragusa che accusa gli indagati, Luca Casarini e soci, di avere trasbordato sulla nave da una petroliera straniera 27 migranti in cambio di 125mila euro. A seguito del doppio sbarco di ieri emerge, tangibile, la confusione che regna sovrana al Viminale. «Nessuno ancora ci ha informato su quali siano le procedure che si seguiranno adesso» ha detto il sindaco Roberto Ammatuna riferendosi alla dismissione delle navi quarantena per la sorveglianza sanitaria dei migranti. Il primo cittadino, sottolineando come negli anni Pozzallo sia stata «super accogliente», teme ora che l'incertezza delle regole possa creare tra i cittadini qualche malumore.

Il ministro Lamorgese, reduce dallo sforzo di ammettere che gli sbarchi sono aumentati, prevedendo un'estate di fuoco sul fronte degli arrivi non ha ancora comunicato le regole da seguire. «Non dobbiamo sempre rincorrere gli avvenimenti - ha detto Ammatuna -. È necessario anticiparli». Le partenze dall'Africa, intanto, si susseguono. Nella notte tra il 7 e l'8 giugno la Guardia costiera tunisina ha bloccato 41 persone su 5 barchini. Salgono a 21.256 i migranti giunti sulle nostre coste, con dati aggiornati a ieri. Nel 2020 erano stati 15.252 e nel 2019 solo 5.472.

Vista la situazione, mentre il Viminale apre le braccia all'imminente ondata migratoria che vorrebbe contrastare col decreto flussi, non

resta che sperare che i cittadini riescano a reinventarsi per resistere alle difficoltà, e sognare Calamosche, eletta dal quotidiano britannico The Guardian tra le spiagge più belle d'Europa e tra le prime cinque in Italia.

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