È troppo tardi per indignarsi

Tutti gridano allo scandalo per l'imam di una moschea di Birmingham che spiega in un video, con dovizia di particolari, come bisogna lapidare le adultere in nome della sharia, la legge dura e pura del Corano

È troppo tardi per indignarsi
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Tutti gridano allo scandalo per l'imam di una moschea di Birmingham che spiega in un video, con dovizia di particolari, come bisogna lapidare le adultere in nome della sharia, la legge dura e pura del Corano. Oramai è troppo tardi per lo sdegno. Zakaullah Saleem, della Green Lane Mosque, pensa e veste alla talebana, ma è un cittadino britannico, che non puoi neanche espellere se supera la linea rossa. Non solo: da una parte propugna la sharia e dall'altra utilizza l'antica, democratica e garantista legge inglese per denunciare un'insegnante che osava mostrare ai suoi studenti delle immagini di Maometto proibite dall'islam.

L'aspetto tragicomico è che l'imam della lapidazione è il responsabile «educativo» della moschea. E proprio il centro di formazione per i giovani, annesso al luogo di culto islamico, aveva ottenuto oltre due milioni di sterline di fondi pubblici. In fretta e furia lo stanziamento è stato bloccato, ma oramai, se non il danno, si registra la beffa.

Basta guardare oltre la Manica per capire quanto sia tardi indignarsi per una deriva multiculturale senza nessun dovere di integrazione. In Francia sono 1514 le banlieue, dove in molti casi la polizia non mette piede o deve entrare con i corpi speciali in assetto di guerra. Periferie fuori controllo, in mano soprattutto a gang musulmane di terza generazione che combattono per il controllo dei traffici e del territorio. Alcuni video mostrano giovani con armi lunghe, vestiti di nero come l'Isis, come se non fosse territorio francese, ma campi di battaglia jihadisti in Africa o Medio Oriente. Fin da Molenbeek avremmo dovuto capire che era troppo tardi. Dall'enclave islamica di Bruxelles sono spuntati i mostri del Bataclan e di altri gravi attentati in nome di Allah.

I terroristi sono una minoranza, ma il problema è la mentalità di tanti imam in Europa, che magari condannano le bombe (lo facevano anche alla moschea di Birmingham), ma poi spiegano come si lapida una donna e propugnano la sharia.

In Italia si comincia a chiedere le corti islamiche, come in Inghilterra, e i rappresentanti musulmani protestano quando si osa dire che nell'omicidio di Saman c'è un'influenza integralista. In nome del politicamente corretto si discetta che in realtà la matrice non ha nulla a che fare con l'islam. In Pakistan, da dove abbiamo appena estradato il padre killer, vige il delitto d'onore. E si evidenzia che esisteva pure da noi. Una specie di attenuante culturale che cozza con l'umile buon senso. Per non parlare delle girotondine di Trieste mobilitate in difesa di un manipolo di donne musulmane che facevano il bagno vestite alla talebana. Tutti in mare vestiti in nome della libertà che a queste poverette viene negata dai mariti, come prescrive il Corano.

Se andiamo avanti così sarà troppo

tardi anche da noi. E non potremo scandalizzarci se un imam, magari in una delle non poche moschee fai da te, ci spiegherà come bisogna lapidare le adultere «in maniera religiosamente corretta» come nel video di Birmingham.

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