Un tragico epilogo. Dopo quattro giorni di ricerche trovato il corpo del 40enne pediatra Giuseppe Liotta. Era sommerso da cumuli di fango alti un metro in un vigneto del Corleonese in zona Ponte Aranci, a otto chilometri da dove era stata ritrovata l'auto. Lascia due figli piccoli. Straziante la reazione della moglie Floriana Di Marco, che - tra le lacrime - ha preteso di vedere il corpo del marito. «Ho già visto le scarpe e i vestiti. Sono un medico e so bene come può essere ridotto, ma lo voglio vedere».
Liotta era partito da Palermo sabato alle 18,34, giusto in tempo per prendere servizio notturno all'ospedale di Corleone. Superato l'obelisco di Ficuzza aveva percorso la Statale in un tratto reso pericoloso dal nubifragio. Poi si era immesso - forse per errore - sulla provinciale. È lì che verrà travolto.
Nei giorni scorsi erano stati recuperati brandelli di vestiti, ma mercoledì sera si era pensato di essere prossimi al ritrovamento, quando era stata individuata una scarpa più a valle, molto distante dall'auto bianca che il medico aveva chiuso a chiave prima di cercare salvezza a piedi. Era stata riconosciuta dai familiari e le ricerche si erano subito concentrate lungo la zona fino a valle dove è stato trascinato dal fiume di fango. Squadre del Corpo nazionale soccorso alpino hanno setacciato le Gole Molino Drago, nel Corleonese, sempre a valle. Con mute e imbracature, si sono calati nelle gole del Frattina divisi in due squadre (una a monte, partendo dal ponte della ferrovia, l'altra a valle alla confluenza con il fiume Belice sinistro) ispezionando cascate e strettoie utilizzando sonde simili a quelle usate in caso di valanghe. Quattro chilometri di tracciato fino alla confluenza col Belice setacciati. Ieri mattina la ricognizione decisiva a bordo di un elicottero della polizia fino alla diga Garcia dove sbocca il Belice sinistro.
Le vittime ufficiali della recente, terribile ondata di maltempo in Sicilia salgono così a tredici. Oltre a pediatra, i nove morti di Casteldaccia: due nuclei familiari tra loro imparentati, travolti dalla piena del fiume Milicia nella villa abusiva presa in affitto; il produttore di vini di Salemi, il cui corpo è stato recuperato a Vicari; e la coppia di coniugi che proveniva da Francoforte e che ha trovato la morte a Cammarata. Tre i fascicoli d'indagine aperti: due dalla procura di Termini Imerese sui casi di Casteldaccia, il primo, su quello di Corleone e Vicari il secondo. E un terzo dalla procura di Agrigento.
Commenta il governatore della Sicilia Nello Musumeci: «La tragica fine di Giuseppe Liotta è avvenuta mentre il professionista andava a
compiere il proprio dovere di medico ospedaliero malgrado l'inclemenza del tempo. Un atto eroico di alto senso civico». E ieri l'Ordine dei medici di Palermo ha chiesto al sindaco Leoluca Orlando di dedicargli una strada.
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