Truffato Genny di "Gomorra". Il socio gli ruba 100mila euro

L'attore aveva investito i soldi per scovare talenti nel calcio. Ma il denaro è stato speso in viaggi, resort e bonifici sospetti

Truffato Genny di "Gomorra". Il socio gli ruba 100mila euro
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Nella serie Gomorra recita la parte di Gennaro Savastano, il figlio di un boss della camorra che, puntata dopo puntata, finisce per comandare il clan come voleva sua padre. Nella realtà, invece, l'attore Salvatore Esposito è rimasto vittima di una truffa che gli ha fatto perdere un bel po' di soldi.

La vicenda ruota intorno ad una società che avrebbe dovuto reclutare giovani talenti del calcio, anche grazie ad un accordo con un ex osservatore del Milan, e che invece è costata 100mila euro a Esposito. L'attore di Gomorra ha denunciato il suo ex socio in affari, Andrea Zinnia, come anticipato da La Stampa, e la Procura di Torino sta indagando. Esposito gli dava i soldi per investire in giocatori promettenti, operazioni economiche che sembravano molto allettanti, mentre il denaro sarebbe stato speso in vacanze, vestiti griffati, massaggi e in bonifici, uno dei quali indirizzato persino ad un membro della Fifa.

La Procura di Torino avrebbe voluto mandare il caso in archivio ritenendo la questione di competenza del Tribunale civile, ma la giudice per le indagini preliminari Benedetta Mastri ha respinto la richiesta di archiviazione accogliendo l'opposizione del legale di Esposito e concedendo altri sei mesi per completare le indagini.

Il socio - scrive Esposito nella denuncia - per convincerlo a tirare fuori i soldi da investire gli raccontava di essere vicino a chiudere l'affare della vita: «Mi diceva che stava coinvolgendo procuratori di fama, come ad esempio Federico Pastorello, per l'acquisto di un giovane talento del 2001, David Tavares. Io investivo. Ma alla fine sono stato truffato».

Al centro dell'indagine, che riguarda fatti accaduti nel 2021, anche i presunti accordi non rispettati con i procuratori di un altro calciatore. Esposito e Zinnia avevano fondato insieme la Football Future Stars srl, di cui Esposito era socio di maggioranza con il 51 per cento delle quote. Grazie al suo lavoro e alla sua rete di contatti avrebbe dovuto contribuire ad individuare nuovi talenti calcistici. Un progetto rimasto però sulla carta: la società è finita in liquidazione e Zinnia si è reso irreperibile in Italia, ribadendo la sua innocenza dall'estero.

La Procura deve approfondire gli ammanchi sui conti, ricostruiti nella denuncia dall'avvocato Gabriele Vescio: 8mila euro sarebbero stati usati per il deposito cauzionale di un appartamento in Svizzera, altri 4.500 euro in vacanze estive in resort di lusso. Poi spese nei negozi come Zegna, Nike e Ikea, in macelleria, in farmacia, dal massaggiatore, in tabaccheria e in sala scommesse.

Il legale di Esposito si sofferma poi su un bonifico di 5mila euro effettuato nel marzo del 2022 dal conto della società a un noto ex dirigente della Juventus (non indagato, ndr), attualmente alla Fifa, ipotizzando che «Zinnia abbia impiegato risorse della

società per risolvere sue pregresse problematiche personali, vale a dire per onorare un accordo transattivo». Nei prossimi mesi la pm Alessandra Provazza deve accertare se ci sono o meno gli estremi della truffa aggravata.

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