A dieci giorni dal voto per la Casa Bianca Donald Trump e Kamala Harris proseguono il tour frenetico negli stati in bilico lanciandosi continui attacchi al vetriolo, mentre i sondaggi danno l'ex presidente Usa in leggero vantaggio sulla rivale. Il tycoon ha sorpassato la vicepresidente a livello nazionale nell'ultima proiezione del Wall Street Journal, che considera anche candidati terzi e indipendenti (con il 47% contro il 45%), mentre in agosto era la candidata democratica in testa di due punti. Dalla rilevazione emerge che gli elettori hanno una visione più positiva del programma e delle performance passate di Trump e una visione più negativa di Harris. E pure secondo un sondaggio di Financial Times e University of Michigan Ross School, l'ex comandante in capo recupera e supera l'avversaria: per la prima volta in questa rilevazione è lui il candidato in cui gli americani hanno maggiore fiducia sui temi dell'economia (con il 44% dei consensi contro il 43%).
Intanto Trump finisce al centro di nuove accuse, questa volta in arrivo dall'ex modella Stacey Williams che dice di essere stata palpeggiata e molestata dal tycoon nel 1993 alla Trump Tower in «un perverso gioco» con il finanziere suicida Jeffrey Epstein. Come riporta il Guardian, la donna sostiene di aver incontrato Donald nel 1992 a una festa di Natale attraverso il finanziere (che era interessato a lei e aveva frequentato senza impegno per alcuni mesi, dice). Immediata la replica della campagna di Trump, che nega con forza le accuse, definendo Williams «un'ex attivista di Barack Obama» e sostenendo che «la storia è stata inventata» dallo staff di Harris.
«Sono convinta che Trump sia un fascista, e non lo penso solo io, ma anche le persone che hanno lavorato con lui», sottolinea da parte sua la vicepresidente citando le affermazioni dell'ex capo di gabinetto John Kelly durante un incontro con gli elettori in Pennsylvania ospitato dalla Cnn (parole che il diretto interessato nega definendo il generale uno «squilibrato»). «Non difenderà la Costituzione americana, la ucciderà, ed è un pericolo» per gli Stati Uniti, prosegue. Quindi, Harris cerca di smarcarsi da Joe Biden assicurando che lei rappresenta «una nuova generazione di leader, con un approccio nuovo che si basa su esperienze diverse». Quanto all'immigrazione, scarica sul Congresso il dramma irrisolto quando Anderson Cooper la incalza sul perché in questi tre anni e mezzo l'amministrazione dem non abbia risolto la questione. Più o meno nello stesso momento in Georgia, Trump attacca la rivale accusandola di aver «messo in hotel di lusso migliaia di criminali dal Venezuela e dal Congo». Sul palco insieme a lui c'è anche l'ex candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr: «Non ci meritiamo un presidente che tenga la corruzione alla larga da Washington? Non ci meritiamo un presidente che farà l'America di nuovo grande?», chiede il nipote 70enne di Jfk accolto da un'ovazione.
Sul lato sinistro del Potomac, invece, continua la parata di star: dopo le performance di Eminem a Detroit qualche giorno fa e Bruce Springsteen ieri ad Atlanta (e di nuovo lunedì a Philadelphia), anche Beyoncé alla fine scende direttamente in campo a sostegno di Harris. E dopo averle prestato la sua hit «Freedom», sale questa sera sul palco a Houston, la sua città natale.
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