"Trump ospite d'onore l'anno prossimo. Musk? È il conservatore del futuro"

L'eurodeputato Fdi Nicola Procaccini: "Attenti al fenomeno Badenoch"

"Trump ospite d'onore l'anno prossimo. Musk? È il conservatore del futuro"
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Per Nicola Procaccini, esponente di Fdi e co-presidente del Gruppo Ecr al Parlamento europeo, Atreju è ormai il cuore del conservatorismo internazionale. E le prospettive - dice - sono solo di crescita.

Giorgia Meloni ha annunciato le dimissioni da presidente dell'Ecr. Perché i Conservatori europei - ha aggiunto - hanno bisogno di un leader che se ne possa occupare in via esclusiva. Tocca a Mateus Morawiecki.

«L'endorsement della premier Meloni verso Morawiecki ha senza dubbio un peso. Dobbiamo comunque attendere che i grandi elettori del partito votino. Ci sarà un congresso entro la prima metà di gennaio».

Qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare che un politico come Javier Milei, con il suo portato ideologico, potesse diventare un interlocutore della destra italiana.

«Ognuno ha le sue specificità. Noi, storicamente, abbiamo una vocazione sociale. La destra in Italia è così. Lui invece ha una connotazione tipicamente liberale. Ci sono però alcuni aspetti che accomunano le nostre visioni. In primis, la tutela dei valori non negoziabili. Poi la patria e la difesa della libertà. Direi che, rispetto a Milei, il trittico «Dio-patria e famiglia» spieghi bene la comunanza d'intenti».

Tanti vostri iscritti già sognano la presenza del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump alla prossima edizione di Atreju.

«Penso che Donald Trump possa essere l'ospite d'onore perfetto per Atreju 2025».

E poi?

«Ritengo sia molto interessante quello che sta accadendo in Gran Bretagna con la neo leader dei Conservatori inglesi Kemi Badenoch. So che è in contatto con la Meloni e che la stima è reciproca. In soli due anni, la nostra premier ha spostato la sua caratura e il suo peso da nazionale a internazionale. Qualcosa che ormai le viene riconosciuto da tanti attori della politica occidentale e non solo».

C'è una nazione in cui il Conservatorismo non sembra attecchire molto, ed è la Francia.

«Attenzione, però. Ad Atreju c'era Marion Maréchal, che ha iniziato a costruire il «ponte» tra Repubblicani e lepenisti. Lo abbiamo fatto anche noi, anni fa, partendo da percentuali elettorali molto più basse rispetto a quelle che abbiamo adesso. Marion può ripetere la nostra parabola. Anche lei come noi - ai tempi - può contare per ora su una piccola pattuglia parlamentare».

Poi c'è Elon Musk, con la sua visione di futuro. Un altro simbolo del Conservatorismo internazionale. E un altro che apprezza molto la presidente del Consiglio italiana.

«Sì, Elon Musk rappresenta un altro aspetto del conservatorismo. Citando Prezzolini, direi che il conservatore non dev'essere l'uomo del passato ma l'uomo di dopodomani. Ed è quindi giusto tutelare e ricordare il passato, che è bellissimo, ma è altrettanto corretto avere una visione di prospettiva, persino verso luoghi inesplorati, proprio come fa Elon Musk».

L'Ecr avrà un nuovo presidente, e ciò

comporta una nuova riorganizzazione.

«Sì, tra partito, gruppo e fondazione ci saranno dei cambiamenti. Certo è che l'Italia oggi rappresenta internamente la compagine più numerosa degli eletti al Parlamento europeo».

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