Il trumpismo non diventi un grillismo globale

Certe dinamiche democratiche e talune miserie umane devono rimanere chiuse dietro una porta, celate da un sipario che le protegga dal diventare uno spettacolo osceno

Il trumpismo non diventi un grillismo globale
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Il filmato dello scontro tra Trump, Vance e Zelensky ha terremotato e turbato il mondo ma, in minima parte, ha anche risvegliato alcuni ricordi della politica italiana. Non esattamente di buon auspicio. Perché vedendo quel video viene il dubbio che un certo trumpismo - non tutto, per carità - rischi di degenerare in un grillismo planetario e, va da sé, gli americani quando fanno le cose, le fanno sempre in grande. Anche i disastri. Quelle immagini in diretta ci hanno fatto pensare alle orribili consultazioni in streaming a cui il Movimento 5 Stelle obbligò la politica nella prima metà degli anni dieci. Memorabili quelle del 2013 tra Pier Luigi Bersani e Vito Crimi (allora reggente pentastellato) e quelle del 2014 tra Matteo Renzi e Beppe Grillo. Memorabili per il misero spettacolo che rappresentarono. Perché non tutto deve essere visto, trasmesso e condiviso. Certe dinamiche democratiche e talune miserie umane devono rimanere chiuse dietro una porta, celate da un sipario che le protegga dal diventare uno spettacolo osceno. L'ossessione per la trasparenza, invece, ha trasformato anche l'arte della diplomazia, che per definizione dovrebbe essere silenziosa e felpata, in chiassoso avanspettacolo. Trasparenza non è essere a conoscenza dei fatti, nonè vedere tutto nel minimo dettaglio, né osservare dal buco della serratura - peggio ancora, come in questo caso, in mondovisione - due leader politici che prendono a male parole un altro. Questo è un fraintendimento da società dello spettacolo che trasforma ogni cosa in un reality show e che pensa che ci sia un diritto universale a vedere tutto in diretta sul cellulare, fruendo anche della politica come se fosse una serie in streaming. Il paragone, ovviamente, è iperbolico, per statura dei personaggi, storia, platea ed effetti. Ma l'ossessione per l'ostensione di cose pubbliche che dovrebbero rimanere private ci spaventa.

E noi, che dalle forche caudine del grillismo siamo già passati e che nel trumpismo abbiamo sempre riposto più di qualche speranza, auspichiamo che gli americani non scelgano proprio questo prodotto di seconda mano del made in Italy.

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