Turisti all'assalto di Spagna, Grecia e Portogallo. E l'Italia resta a guardare

Tutti i Paesi del Mediterraneo stanno elaborando misure e protocolli per accogliere turisti stranieri in sicurezza: tra passaporto vaccinale, app e isole Covid-free solo l'Italia resta indietro

Turisti all'assalto di Spagna, Grecia e Portogallo. E l'Italia resta a guardare

Quando il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia lo scorso marzo invitò gli italiani a "prenotare le vacanze" venne subissato dalle critiche, anche quelle dello stesso premier Draghi. E invece quell'invito lo stanno sfruttando volentieri i cittadini di mezzo mondo. Ma non certo per venire in Italia.

Luoghi di villeggiatura del Mediterraneo come Grecia, Spagna e Portogallo hanno da mesi pianificato le vaccinazioni considerando prioritaria l'immunizzazione delle mete turistiche e del personale impiegato tanto quanto quella delle categorie a rischio.
Basti pensare all'esempio della Grecia, un Paese per il quale il turismo vale il 25% del PIL (in Italia rappresenta il 13%, con un valore assoluto incredibilmente più alto), tra i più grandi promotori a livello internazionale dell'introduzione del passaporto vaccinale, come ribadito dal Ministro Haris Theocharis, già in occasione della più grande fiera mondiale del settore, l’ITB di Berlino del 12 marzo, aveva annunciato che il 14 maggio prossimo la Grecia aprirà ufficialmente la stagione turistica.
Covid o non Covid.

Con quali protocolli di sicurezza? Le indicazioni principali sono: sarà consentito l'ingresso ai viaggiatori che saranno stati vaccinati, o avranno l'immunità a seguito della guarigione o saranno stati trovati negativi al Covid-19 con un recente test (probabilmente nelle 48 ore precedenti l’arrivo o l’imbarco).
Il Ministro aveva anche aggiunto che "tutti i turisti potranno essere sottoposti a test a campione, come l'anno scorso" e se dovessero essere trovati positivi "il costo del ricovero o di qualsiasi altra azione imposta con l’obiettivo di tutelare la salute di turisti, professionisti e cittadini, sarà a carico dello Stato".

La Grecia, peraltro, ha inventato le isole Covid-free già mesi fa. Come Kastellorizo, celebre per essere stata il set cinematografico del film Premio Oscar "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores. A Kasterrolizo, così come a Kastos, a Kalamos, a Meganisi e altre isole, la popolazione è già stata vaccinata tutta, per evitare che le strutture sanitarie locali potessero andare in crisi in caso di cluster, ma pure per pubblicizzare a livello globale l'idea di paradisi privi di rischi dove poter andare in vacanza tra pochi mesi.

Incentrando il target sul Paese che è riuscito prima di tutti a mettere in moto una macchina vaccinale quasi perfetta, ossia il Regno Unito, il segretario generale del turismo spagnolo, Fernando Valdés, ha comunicato direttamente ai britannici di "Non vedere l'ora di dare il benvenuto quest'estate". Come riporta il Daily Mail, nei piani di Valdes rientra anche l'apertura di uno specifico corridoio di viaggio per consentire ai turisti inglesi in partenza già da giugno di poter scegliere la Spagna in totale sicurezza.

L'obiettivo è anche quello di sfruttare i piani che l'Unione europea sta mettendo in piedi, chiamati "gettogether", con cui si dovrebbe consentire la libera circolazione di persone nell'Ue senza test, tamponi e quarantena, contando bensì solo sul vaccino. Ovviamente ammettendo anche la Gran Bretagna, nonostante la Brexit. Il passaporto vaccinale europeo, comunque, che dovrebbe arrivare entro giugno, è già in vigore in Israele, in Islanda e nella stessa Grecia. Un po' a macchia di leopardo, invece, sono sparse le iniziative per rendere il certificato di vaccinazione consultabile su app, talvolta le stesse utilizzate per il tracciamento. Come accade in Francia, dove l'Immuni transalpina, Tous Anti Covid, comprenderà dalla prossima settimana sia i certificati che i risultati dei tamponi.

E l'Italia? In clamoroso ritardo con la campagna vaccinale e alle prese con le discussioni sull'estensione (o l'abolizione) del coprifuoco, che però per ora rimane, rischia di restare relegata tra le mete turistiche di serie B. Se Garavaglia spinge per rilanciare i bonus vacanze (dei 2,6 miliardi previsti ne sono stati spesi solo 820 milioni) e per le riaperture delle attività della filiera turistica, il rischio resta quello di finire in una sorta di blacklist internazionale. Ieri, ad esempio, sul sito dell’ambasciata americana è comparsa la raccomandazione per i propri cittadini a non viaggiare in Italia a causa del livelli di circolazione del Covid-19, accompagnata dall'avviso sanitario di viaggio di livello 4, tra i più alti in assoluto (solo la festa di turisti statunitensi vale, in tempi normali, 4,7 miliardi).

Prima della pandemia, nel 2019, il nostro Paese ha toccato vette altissime per quanto riguarda il settore turistico: occupava (è bene parlare al passato purtroppo) oltre 4 milioni di persone e poteva contare su 131,4 milioni di arrivi l'anno generando 40 miliardi di profitti. Con o senza il Belpaese, nell'estate alle porte quasi in tutto il mondo si tornerà a viaggiare. E quella montagna di soldi rischia di finire altrove.

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