Un abisso divide la cancelleria tedesca Merkel e il premier italiano Matteo Renzi. Un divario reso incolmabile da visioni divergenti e che sembrano sempre più motivo di tensioni tra i due stati.
La sfida Renzi-Merkel vede il suo primo scontro sull'austerità. "L'Italia rispetta tutte le regole, anche quelle che non condivide, e fa le riforme. Proprio per questo può permettersi di esprimere con forza la propria posizione", dice il premier cercando di ottenere maggiore flessibilità nei conti pubblici e più attenzione. Ma Berlino, non molla, e ribatte che solo con conti pubblici in ordine è possibile una crescita sostenibile.
Il capitolo migranti è un'altra piega nel rapporto tra Roma e la Germania. Ai tedeschi non va già che non si siano ancora aperti i sei hotspot decisi nell'ambito delle intese raggiunte a Bruxelles ( al momento solo 3 attivi: Lampedusa, Porto Empedocle e Pozzallo), Non solo, Berlino accusa poi il nostro Paese di bloccare l'accordo con la Turchia non versando i 281 milioni che le spetterebbe mettere sul tavolo. Secondo l'intesa con Ankara, infatti, l'Ue dovrebbe mettere 3 miliardi di euro. La Commissione dovrebbe mettere i primi 500, i Paesi 2,5 miliardi complessivamente. All'Italia spetterebbe una fetta di 281 milioni. La posizione di Roma, tuttavia, è che questi fondi debbano essere recuperati nel bilancio comunitario. D'altra parte, spiegano fonti diplomatiche italiane, l'Italia non sta bloccando nulla: i fondi servono a finanziare progetti che la Turchia non ha ancora avanzato e per i quali comunque ci sarebbero i 500 milioni della Commissione.
E se la Germania accusa, l'Italia si lamenta la mancata applicazione dell'intesa sui ricollocamenti: avrebbero dovuto riguardare decine di migliaia di persone ma di fatto non sono mai partiti. Non solo, ma Roma mal digerisce il fatto che la Germania organizzi a Bruxelles sistematicamente pre-vertici sull'immigrazione ai quali l'Italia non viene invitata.
Altro punto che divide i due Paesi è la questione Ucraina. L'Ue ha imposto sanzioni su Mosca, che si rinnoveranno ogni sei mesi finché Putin non rispetterà l'accordo di Minsk, dopo l'annessione della Crimea. L'Italia ha una posizione nei confronti della Russia molto più morbida, e soprattutto non favorevole alle sanzioni europee. Come se non bastasse, la recente riabilitazione di Mosca sul panorama internazionale, perlopiù nella vicenda siriana, ha spinto Renzi a rivendicare il fatto che l'Europa alla fine stia arrivando, così come sul tema dei migranti, sulle posizione italiane.
La questione del gas, per intenderci quello dell gasdotto Nord Steam. Il raddoppio del progetto, che dovrebbe collegare il Paese di Vladimir Putin alla Germania attraverso il Mar Baltico, nonostante la linea dura di Berlino non ha avuto alcuno stop. Mentre quello del South Stream, destinato a portare il combustibile russo fino in Puglia passando per il Caucaso, è rimasto fermo, ufficialmente a causa di un bando di gara in Bulgaria che violava le regole del mercato unico limitando l'accesso solo alle aziende bulgare.
Una contesa che pare essere stata risolta, o almeno così appare è quella sulle banche. La Germania, così come ha fatto in passato sull'ipotesi di creare gli eurobond, frena sul tema delle garanzie europee per le banche. Ma forse, grazie all'intesa di questa settimana tra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e la commissaria Ue alla Concorrenza Margarethe Vestager potrebbe attenuare la contesa. Sulla Grecia, Renzi ha condiviso la battaglia portata avanti dalla Merkel. "Non possiamo pensare che gli italiani, che hanno fatto le riforme, paghino le pensioni dei greci", disse più volte. La vicinanza storica tra Roma e Atene gli diede però una maggiore facilità di dialogo col collega Alexis Tsipras e gli garantì una migliore considerazione, da parte dei greci, rispetto alla Merkel. Ultimo capitolo per ora è la questione Unione Europea.
Italia e Germania sono due Paesi profondamente europeisti, così come lo sono i due leader. "Italia e Germania hanno le stesse idee su un'Europa unita", riassunse la Merkel dopo un bilaterale con Renzi a Firenze, come a voler cancellare tutte le altre problematiche che dividono Italia e Germania- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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