Lo studio di Otto e Mezzo, trasmissione condotta da Lilli Gruber, è stato il teatro di uno scontro: la stessa giornalista, il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio e quello de La Stampa Massimo Giannini si sono scagliati in maniera congiunta contro l'ex premier Matteo Renzi, che è al centro del caso che riguarda la Fondazione Open.
Tutti contro il fondatore d'Italia Viva, dunque, che dal canto suo ha spiegato che chi ha iniziato a contrastare la sua azione politica soffre soprattutto per via del cambio di guardia a Palazzo Chigi. Giuseppe Conte, del resto, è stato costretto a fare le valigie proprio grazie alla scelta compiuta dai renziani, che ora rivendicando di aver consentito a Mario Draghi di divenire premier, donando all'Italia un certo ritorno in termini di qualità dell'esecutivo e di credibilità internazionale.
La battaglia sul MoVimento 5 Stelle e sul Fatto Quotidiano
Il Fatto Quotidiano ha rimproverato a Renzi metodi di destrutturazione degli avversari che sono i medesimi metodi utilizzati dal direttore Marco Travaglio e dal MoVimento 5 Stelle per destrutturare i loro di avversari. Quando ci si è soffermati sul punto, Matteo Renzi ha spesso sorriso con fare ironico, mentre il giornalista torinese presentava le sue argomentazioni. Renzi, dal canto suo, ha esordito così: "Per distruggere il MoVimento 5 Stelle è bastato farli governare". L'ex presidente del Consiglio ha voluto replicare alle accuse tutte politiche che lo avrebbero visto impegnato nella costruzione di una "bestia" social e giornalistica, con il fine di ridimensionare i grillini. Protagonista di quella fase sarebbe stato il giornalista Fabrizio Rondolino. " Io non ho risposto per email, ma ho detto di no alla proposta di Rondolino perché noi siamo diversi dal Fatto Quotidiano", ha raccontato l'ex presidente del Consiglio.
Lo scontro su Travaglio "diffamatore seriale" ed il ricordo dei tempi di Santoro
"Travaglio - ha continuato Renzi - è un diffamatore seriale. Lui distrugge Il Fatto Quotidiano, che è un'azienda quotata in borsa. Le richieste di risarcimento danni sono, in questo momento, superiori al valore dell'azienda. Io non voglio la fine de Il Fatto Quotidiano - ha fatto presente Renzi - perché è il vitalizio per me e per la mia famiglia". Renzi ha dichiarato che Travaglio è un "campione" della "diffamazione", avendo perso anche alla Cedu. E ha anche rammentanto come "l'ultima volta" che Travaglio ha parlato della famiglia Renzi a Otto e Mezzo il giornalista abbia dovuto "staccare" un assegno di 50mila euro.
"Sembra di essere tornati ai tempi di Santoro quando ogni volta che cercavo di dire qualcosa di Berlusconi saltava fuori uno dei suoi galoppini e mi diceva che ero un pregiudicato", ha risposto il giornalista piemontese. Poi il ricordo: "Interrompevano anche - ha incalzato - la continuità prosegue...". Per Travaglio le interruzioni servivano a "confondere le idee ai telespettatori" e "confondere i piani". Dunque a Travaglio le argomentazioni di Renzi somigliano a quelle dei berlusconiani. "Io avuto una multa di mille euro per aver detto una mia opinione, Renzi confonde i reati di opinioni, che sono un incidente del mestiere per un giornalista, con i reati di affari che lo riguardano", ha proseguito il giornalista.
I rapporti tra Romano Prodi ed il Kazakistan
Quando Renzi è stato attaccato per la sua attività in Arabia Saudita, il leader d'Iv ha replicato alla Gruber ricordando i rapporti tra Romano Prodi ed il Kazakistan. Renzi si è domandato come mai la giornalista non chiedesse dei suoi rapporti all'ex presidente del Consiglio supportato dall'Ulivo e da Rifondazione comunista. "Nel 2018 venivo dall'esperienza di capo del governo, ed ero stato accusato dai media di aver rubato i soldi sui sacchetti di plastica. Allora ho detto in televisione che chi viene da un'esperienza di governo non può arricchirsi. Altro discorso è per un senatore, io prendo soldi per l'attività di conferenziere e pago le tasse regolarmente in Italia", ha spiegato il fondatore d'Italia Viva, così come ripercorso dall'Adnkronos. Renzi ha sfidato Travaglio a citare un'occasione di voto in cui Renzi sia coinvolto all'interno di un conflitto d'interessi.
La chiosa di Renzi: "Vedovi di Conte"
La parte finale della tramissione è stata quella più politica. Matteo Renzi ha ricordato di aver mandato a casa il leader grillino Giuseppe Conte, mentre Travaglio ha provato a replicare, sostenendo come Salvini - un altro di quelli che Renzi dice di aver "mandato a casa" sarebbe al governo proprio in virtù della scelta dei renziani.
Lapsus della Gruber sul finale che si è rivolto all'ex presidente del Consiglio come "senatore Conte". In virtù della partita di stasera della nazionale, Renzi ha voluto chiudere con un "Forza Italia, si può dire?". E la Gruber: "Forza Italia è un partito che non è ancora suo".
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