Scomoda Rudyard Kipling per raccontare Silvio Berlusconi. Alessandro Spada spiega il talento multiforme di Silvio Berlusconi con un'immagine suggestiva: «Sapeva camminare con i re senza perdere il contatto con la gente».
La platea applaude, il presidente di Assolombarda compone il ritratto del Cavaliere, riconoscendone la statura fuori categoria: «È un uomo che ha segnato la storia del nostro territorio e del nostro Paese. Nelle scorse settimane l'Italia ha ricordato Berlusconi protagonista degli ultimi 30 anni della politica e delle istituzioni, ma in questa sede voglio ricordarlo come imprenditore che ha incarnato la grande tradizione degli imprenditori milanesi, dei self made man».
Ecco, il parterre si alza in piedi per la standing ovation. Occhi lucidi e commozione fra i tanti imprenditori, piccoli e grandi, presenti per l'assemblea generale. Silvio Berlusconi viene proclamato modello e lo si inserisce in quel filone strepitoso della creatività lombarda e ambrosiana che fa da traino all'Italia intera. Era uno che si è fatto da se e non ha mai fatto mistero di non condividere certe liturgie dell'establishment, non solo di quello politico ma anche di tanti suoi blasonati colleghi.
Quel tratto che sfugge ai canoni è forse la cifra della sua grandezza e anche la chiave per comprendere l' empatia, la capacità di rappresentare schiere di industriali solidi ma senza relazioni che faticavano a trovare chi interpretasse la loro sensibilità.
È la storia di Berlusconi: è entrato nel Palazzo ma cercava di fare da megafono a chi stava fuori e magari aveva costruito il suo frammento di miracolo italiano, ma non riusciva a farsi ascoltare dalla classe dirigente del Paese. Poi ci sono i limiti e le contraddizioni, ma la giornata va oltre la commemorazione formale e diventa un tributo, quasi la consacrazione di uno degli italiani più conosciuti nel mondo.
«Per Berlusconi - prosegue Spada - l'azienda era una vera comunità attraverso la quale rendere reale un sogno imprenditoriale, ma rimane di lui soprattutto la sua instancabile passione, la sua voglia di lavorare e fare progetti. Berlusconi - è la conclusione - ci mancherà ma il suo ricordo resterà vivo con noi».
Insomma, Assolombarda scrive una pagina sul registro dell'orgoglio: Berlusconi sarà stato pure divisivo e l'antiberlusconismo è stato per un ventennio un tratto dell'identità tricolore e anche di parte dei potentati economici, ma la sua biografia è un vanto che oggi viene celebrato con un abbraccio corale.
E un incoraggiamento ad andare avanti per chi viene dopo. «Sono i numeri - spiega a margine dell'assemblea Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia - i numeri che non mentono mai a sancire la supremazia della regione italiana più virtuosa e competitiva. E il presidente Spada che ringrazio non a caso ha ricordato Berlusconi».
C'è il filo di una continuità che è sinonimo di eccellenza e può spingere l'Italia verso nuovi traguardi. Così Giorgia Meloni parla all'assemblea ricordando proprio l'unicità del nostro Paese.
Qualcuno intanto, afferrando la storia per il lembo della cronaca, chiede a Fedele Confalonieri che succederà nell'impero Fininvest.
Lui resta abbottonato, ma tranquillizza l'uditorio: «Non parlo dell'apertura del testamento, ma comunque escluderei qualunque ripercussione» sulle aziende del gruppo. Avanti senza strappi e scossoni: senza Silvio ma ancora con lui.
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