Era l'occhio che scrutava lo Spettacolo italiano, il narratore per immagini del Festival di Sanremo. Che Rino Petrosino abbia simbolicamente riposto i suoi obbiettivi nell'astuccio giusto alla vigilia dell'ennesima edizione del Festival è uno di quei segni discreti ma colorati che il destino talvolta regala. Il fotografo milanese (romano d'adozione: aveva due teatri di posa nelle due città), storica firma della rivista Tv, Sorrisi e Canzoni è morto lo scorso 30 gennaio all'età di settantanove anni, buona parte dei quali spesi a immortalare i volti dei protagonisti della musica italiana.
L'annuncio della scomparsa non poteva che venire da Sorrisi, che «lo ricorda con grande affetto e si stringe in un abbraccio alla famiglia» così come celebra, attraverso la penna di Daniele Soragni, le sue «leggendarie copertine, i servizi ai cantanti pedinati notte e giorno, seguiti anche nelle loro camere da letto. E ancora decine e decine di edizioni di Miss Italia, ore e ore su set cinematografici in tutto il mondo, straordinari ritratti delle tantissime stelle, nazionali e internazionali delle irripetibili notti del Telegatto».
La sua carriera di «occhio discreto» dello spettacolo nazionale (agli antipodi dell'altro Rino, Barillari, re dei paparazzi, che dell'indiscrezione aveva fatto la propria missione) prese il via dall'agenzia Fragola, dove cominciò come fattorino in giovanissima età dopodiché secondo l'ineludibile legge della gavetta divenne assistente dei fotografi specializzati sul set dei popolari fotoromanzi, su riviste come Bolero e Grand Hotel. La consacrazione professionale giunse comunque nel 1967 con il Festival di Sanremo, e con i primi scatti per artisti come Claudio Villa, Iva Zanicchi, Patty Pravo (i primi due avevano vinto la gara con Non pensare a me). Proprio nel dietro le quinte della kermesse aveva conosciuto Gigi Vesigna, giornalista di punta di Tv, Sorrisi e Canzoni (e che ne sarebbe diventato storico direttore): da qui il passo al settimanale principe dello spettacolo nazionale. Celebri le copertine di Rino Petrosino: suoi gli scatti a personaggi come Mike Bongiorno e Pippo Baudo, Ornella Vanoni, Raffaella Carrà, Sophia Loren. Ma furono tante altre le riviste che si aggiudicarono le fotografie di Petrosino, da Telepiù a Noi (il futuro Chi), a Gente, al mensile di cinema Ciak.
Per lui l'immersione nella scena musicale era stata figlia del caso, eppure lo aveva cambiato per sempre: venire a contatto con gli artisti, senza mai tradirne la fiducia, lo portò a instaurare con molti di loro un rapporto d'amicizia (ad esempio, con la coppia Battisti-Mogol): «Al Festival - diceva fotografavi la vita dei cantanti fuori dal palco, nelle case dove erano alloggiati, nel loro quotidiano. Dovevi trovare spunti da tutto ciò che non era strettamente legato alla musica». Rino Petrosino ci riusciva, e gli ci volle poco a diventare il fotografo favorito di Sorrisi, dove la scelta editoriale era esattamente quella di cogliere i divi della canzone in momenti di vita comune, lontani dai microfoni.
Tra i primi personaggi a ricordare sui social Rino Petrosino è stata Romina Power: «Eri tra i fotografi più simpatici scrive la cantante, veterana di Sanremo al fianco di Al Bano - Non riesco a pensarti senza il tuo sorriso. Posare per te era sempre divertente».
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